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Golpe, Quirico: "All'Eliseo si vive un incubo", c'è Macron nel mirino

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Il golpe in Gabon, ai danni della dinastia dei Bongo, potrebbe avere delle conseguenze gravi per la Francia di Emmanuel Macron. Lo scrive Domenico Quirico su La Stampa: "All’Eliseo e al quai d’Orsay si vive un incubo". Anche perché questo colpo di Stato arriva subito dopo quello in Niger. Il Gabon, non si dimentichi, è un Paese dove un terzo dei sudditi, dopo mezzo secolo di professionismo politico parassitario della Famille (e di fraterno sodalizio con la Francia) vive sotto il limite di povertà", ha spiegato Quirico.

 

 

 

"La saga dei Bongo - ha poi aggiunto l'esperto - non è l’eccezione ma la regola in quella République dei compari che è (o era) l’Africa francese. Quando si diventa presidenti si deve avere una sola preoccupazione essenziale: restarlo. Il presidente non regna, non governa: possiede. Ed è qui la chiave del rapporto con la Francia". A tal proposito, non sorprende il fatto che i soci d’affari dei Bongo padre e figlio siano personaggi di spicco della Borsa francese. Più che al talento e al vigore individuale di chi governa i Paesi africani che hanno raggiunto l'indipendenza, Parigi darebbe maggiore importanza a un altro elemento, "la coincidenza degli interessi e l’obbedienza", ha spiegato Quirico.

 

 

 

L'esperto su La Stampa ha scritto che "è una faccenda di soldi, di capitalismo losco". E infine: "Il Gabon è l’epicentro dell’Africa francese e non solo perché ospita, secondo una schema classico, di colonialismo novecentesco, una delle basi militari. Ma evidentemente al quai d’Orsay sono stati distratti dal rompicapo Niger. Si tolgono bandierine dalla carta geografica, una dopo l’altra: Mali, Burkina Faso, Niger, Guinea e ora Libreville".

 

 

 

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