Prigozhin, la sua morte è un favore a Zelensky? “Così Putin si è indebolito”
La morte di Evgenij Prigozhin rimane avvolta nel mistero. Essendoci di mezzo la Russia probabilmente non si saprà mai tutta la verità, ma chi pensa che la scomparsa del leader della Wagner possa essere una buona notizia per Vladimir Putin - alla luce del tentato golpe di due mesi fa - potrebbe sbagliarsi di grosso. Ne è convinto il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa.
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Intervistato da Il Messaggero, il generale ha innanzitutto evidenziato che è sospetto che la tv russa non abbia dato grande rilevanza alla notizia: “Se muore un personaggio chiave del mondo militare tutte le pagine dovrebbero riportarlo. Ma questo non sembra accaduto”. Adesso quali saranno le conseguenze per la Wagner? “Due aspetti vanno considerati. Uno di carattere militare - ha dichiarato Tricarico - legato alla guerra, l’altro di carattere più strategico e soprattutto spostato sul fronte africano. Nel primo caso, bisogna dire come Putin era già intervenuto per smantellare la compagnia militare guidata da Prigozhin. Dal punto di vista del conflitto in ucraina, quindi, l’esercito ne subirà un contraccolpo di cui Zelensky ne potrà beneficiare”.
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La morte di Prigozhin potrebbe essere un duro colpo per l’influenza russa sull’Africa: “Putin non si è avvalso della sua capacità di indirizzare i regimi africani per poter causare problemi all’Occidente. Quello che ci riguarda più da vicino è il fronte libico, dove Haftar è in collegamento con Wagner e la Russia. Il gruppo di mercenari ha grande influenza anche in altre nazioni del continente. Putin l’avrebbe potuta utilizzare ma non l’ha fatto. Mentre con Prigozhin ci sarebbe potuto riuscire. Il presidente russo ha quindi minore influenza”.