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Medjugorje, oltre 80mila giovani italiani pregano la Madonna per la pace

Gian Luca Mazzini
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Ci sono anche giovani che non soffrono di ecoansia, che non interessati alla all’ideologia gender che si occupano degli altri e che cercano di rispondere ai problemi in modo costruttivo, soprattutto attraverso la preghiera. Parliamo dei giovani cattolici. Tema piuttosto trascurato dai media mainstream impegnati a difendere il capriccio di turno di qualche minoranza alla moda. Hanno fatto impressioni le immagini della Giornata Mondiale della Gioventù di domenica scorsa a Lisbona dove un milione e mezzo di giovani ha seguito prima l’adorazione eucaristica e poi partecipato alla Messa del Pontefice. L’appello finale del Papa è sintetizzato in queste parole: «Non abbiate paura, lottate perla Pace e cambiate il mondo».

Parole altrettanto nette e chiare a favore della Pace in un altro raduno di cui non si è parlato affatto. Il trentaquattresimo Festival dei giovani a Medjugorje. Nella cittadina bosniaca si sono ritrovati settantamila ragazzi provenienti da ottanta nazioni. Nell’ultima settimana di luglio questi ragazzi (in gran parte italiani) hanno pregato la Madonna perché vinca i mali del mondo e riporti la Pace.
Per cinque giorni si sono susseguite interminabili pellegrinaggi a piedi (ma anche in ginocchio) al monte Krizevac dove campeggia un enorme croce bianca o al Podbrdo, la cosiddetta Collina delle Apparizioni.

Un via vai ininterrotto che dura ormai da più di quarant’anni ovvero da quando sei ragazzi (che avevano allora tra i 10 e i 16 anni) affermano di aver ricevuto l’apparizione della Madonna (Gospa in croato).
Era il 24 giugno 1981. Il Vaticano dopo annidi polemiche e al termine di un lungo e complesso percorso ha ritenuto le apparizioni «probabilmente» autentiche. E anche quest’anno il Pontefice ha inviato un messaggio al Festival.

Racconta Fabio, trentenne pugliese che ha vissuto per la prima volta questa esperienza: «Sono tre le cose che più mi hanno impressionato in questa settimana: la profonda spiritualità, l’età media dei partecipanti e le testimonianze. La maggior parte dei ragazzi non avevano neppure vent’anni. C’era un’atmosfera incredibile. Per confessarsi bisognava fare ore di coda e i quasi seicento sacerdoti erano impegnati ad amministrare questo sacramento anche fino alle due di notte. Tante e toccanti le testimonianze di conversione alla Fede. Sconvolgente quello che accadeva poi la notte. Durante l’adorazione si levavano tra la gente urla di persone probabilmente possedute dal demonio. Solo l’intervento degli esorcisti riusciva a calmare la situazione. Il mondo moderno ignora il Male, fa finta che il Diavolo non esista ma, come hanno spiegato qui a Medjugorje diversi sacerdoti, dove è forte la Madonna è forte anche Satana». Un milione e mezzo in Portogallo, quasi centomila in Bosnia. Ragazzi che rappresentano una speranza concreta per la Pace e per il Mondo. Un popolo silenzioso, quasi invisibile ai media, ma vivo e presente. 

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