Putin, "il piano per far saltare la Polonia": la profezia dell'esperto
Un elicottero militare bielorusso ha volato martedì mattina a poca distanza dal cielo di Bialowieza, a un tiro di schioppo dalla frontiera. Agosto si è aperto così: senza ostilità ma con un’esercitazione dell’aviazione di Minsk della durata di 12 ore tutta giocata sulla linea di confine. La volontà è chiara: «Creare instabilità».Non ha dubbi Kacper Kita, analista politico e di difesa della Warsaw Institute Foundation, pensatoio della capitale polacca dedicato a geopolitica e sicurezza. Il suo pensiero corre anche alla Wagner, la milizia guidata dall’oligarca mercenario russo Evgenij Prigozhin.
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La Wagner si appresterebbe a entrare in territorio polacco: a che scopo?
«Vogliono destabilizzarci e le loro azioni sono chiaramente coordinate con Minsk e con Mosca», risponde Kita raggiunto telefonicamente a Varsavia. «Non è un caso che in occasione del loro recente incontro l’autocrate bielorusso Alexander Lukashenko e Vladimir Putin abbiano parlato della “Wagner che voleva andare in Polonia”».
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Cosa ottengono con questa politica?
«Si tratta della solita propaganda russa mirata a creare il caos: di certo non otterranno null’altro che rendere i polacchi ancora più ostili e sospettosi nei confronti della Russia. Lo scopo è però un altro: tentare di influenzare le elezioni per il rinnovo del Parlamento polacco in calendario fra ottobre e novembre».
Qual è il contenuto di questi messaggi?
«Ai polacchi viene detto che il costo della vita è molto salito a causa del sostegno all’Ucraina e che si stava meglio prima. Però, a differenza di quanto fatto in Germania dove la propaganda russa ha girato dei video molto espliciti sullo stesso tema, in Polonia questi messaggi continuano a viaggiare dietro le quinte».
Perché?
«Perché la macchina della propaganda russa non è ingenua e sa benissimo che in Germania un video apertamente pro-Mosca e contro Kiev viene subito attribuito al partito sovranista (e filorusso) AfD. In Polonia nessuno prende esplicitamente le parti di Mosca: qua al massimo si è cominciato a discutere tra partiti sul volume degli aiuti all’Ucraina, non sulla loro opportunità».
I polacchi stanno diventando anti-ucraini?
«No, ma il governo continuerà a proteggere gli agricoltori polacchi dall’invasione di prodotti agricoli dall’Ucraina. Prodotti con qualità e prezzi minori che rischiano di affossare il mercato polacco. Il governo li lascerà però transitare affinché possano essere venduti all’estero».
Come procede la controffensiva ucraina?
«Per il momento molto a rilento, molto indietro rispetto alle aspettative e agli annunci di Kiev. Le conquiste minime sul territorio non fanno intravedere una svolta, uno sfondamento nel prossimo futuro. I due fronti sembrano stabilizzati, con nessuna delle parti al momento in grado di infliggere significative sconfitte al nemico: c’è comunque da aspettarsi che l’Ucraina continuerà nei tentativi di riguadagnare terreno. Ma svolte militari o diplomatiche non sono in vista».
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Chi durerà di più: Mosca o Kiev?
«Certamente la Russia gode del vantaggio di avere più effettivi: militari che Mosca spesso manda al fronte anche se privi dell’attrezzatura o della preparazione necessarie. Questo è un tratto ricorrente della tradizione militare russa che noi polacchi conosciamo bene. Allo stesso tempo americani ed europei stanno fornendo all’Ucraina strumenti militari più avanzati».
La tecnologia superiore basta?
«No, anche perché, al fine di evitare un’escalation, gli Usa non stanno fornendo quell’attrezzatura militare di cui Kiev avrebbe bisogno per colpire il materiale bellico russo, materiale che Mosca ha ormai ritirato dal confine e nascosto all’interno del paese, in profondità».
L’Ucraina entrerà nella Nato?
«Lo potrà fare quando avrà confini stabili, non prima. E credo che per farlo dovrà in ogni modo usare una maggiore dose di gentilezza e riconoscenza con le nazioni occidentali che la stanno aiutando, come ha già fatto notare il segretario britannico alla Difesa Ben Wallace».
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Chi vincerà le elezioni in Polonia?
«Il partito conservatore (PiS) al governo sembra avanti ma a questo giro c’è anche Konfederacja, una formazione populista e antisistema che si aggira al 15% e che oggi dice non volersi alleare né col PiS né col centrosinistra e che può impedire ai due contendenti di riportare una vittoria chiara».
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