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Russia, ribaltone clamoroso: "Zitti, zitti stanno iniziando", nuovo scenario

Mirko Molteni
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Fonti americane e russe concordano nell’annunciare che gli ucraini hanno intensificato le spallate sul fronte. Seppure, ricordano da Mosca, con molte perdite. Il New York Times ha pubblicato indiscrezioni da due anonimi ufficiali statunitensi sull’invio di rinforzi sul fronte Sud, specie 100 veicoli corazzati e blindati, fra carri armati tedeschi Leopard e cingolati da fanteria americani M2 Bradley, per cercare di sfondare le linee russe.
Scopo, calare a Sudest e tagliare il collegamento di terra Crimea-Donbass, sulla costa del Mar d'Azov. Per gli ufficiali USA “è un grande esperimento”. Kiev sta avvicinando al fronte altre brigate che entreranno presto in lizza. Per altri ufficiali americani sentiti dalla CNN «è segno che gli ucraini hanno individuato potenziali punti deboli dello schieramento russo».

 


 

OBIETTIVO TOKMAK Un funzionario filorusso della zona occupata di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, ammette che «gli ucraini si sono incuneati in tre punti della prima linea russa» e che «la seconda ondata dell’offensiva ucraina è iniziata come risultato di ondate d'attacco con 100 mezzi corazzati». Rogov ha segnalato razzi ucraini su Tokmak, 20 km di là dal fronte, crocevia dei rifornimenti russi. È su Tokmak che l’offensiva di Kiev punterebbe per arrivare al Mar d'Azov. La 47° Brigata Meccanizzata ucraina afferma: «Stiamo combattendo duramente a Robotnye, nell’area di Zaporizhia, ma non ci siamo ancora entrati, la lotta continua in trincea» mentre «La fanteria sta avanzando e l’artiglieria la copre. Gli equipaggi dei cingolati Bradley distruggono la fanteria nemica». Gli ucraini aumentano lo sforzo, ma i campi minati e le linee di difesa russi sono ben tre in successione, conformi ai dettami della tattica sovietica. Per la vice ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar: «Progrediamo nelle direzioni di Melitopol e Berdjansk e abbiamo stabilizzato la situazione nelle direzioni di Kupyanske Lyman». Ma di fatto l'offensiva ucraina resta lentissima e con gravi perdite da entrambe le parti, che però per Kiev sono proporzionalmente più gravi. Lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che «le ostilità sul fronte si sono intensificate», ma sostenendo che l'armata di Kiev sta subendo gravi perdite: «Abbiamo fermato i loro attacchi, distruggendo 26 carri e 13 blindati e uccidendo 200 soldati. Anche noi abbiamo avuto perdite, ma 10 volte inferiori». Forse esagera, mala difensiva è più facile e meno rischiosa dell’offensiva. E le dimensioni della Russia rendono meno gravi le sue perdite percentuali. In serata il ministero della Difesa russo ha reso noto d’aver centrato a Odessa e Nikolayev «depositi di armi». Kiev comunque dichiara di aver abbattuto 36 missili russi nelle scorse 24 ore.

 

Il capo del Pentagono Lloyd Austin evita di commentare i risultati, finora modesti, di quasi 2 mesi d'offensiva ucraina e si limita a dire: «Gli ucraini hanno ancora varie opzioni disponibili. Possiamo aspettarci che continueranno a pressare. Stanno preservando il potenziale umano e le armi, pur tentando di aprirsi la strada fra campi minati e altri ostacoli». Frattanto il premier di Kiev, Denys Shmyhal, ha annunciato che «40 produttori ucraini di droni hanno contratti dal governo» grazie a un investimento di 1 miliardo di dollari, di certo spillato dai soldi inviati dall'Occidente, essendo Kiev altrimenti in bancarotta. Ciò nell'ambito del programma per inviare al fronte 1.700 nuovi droni e 10.000 operatori addestrati

 

 

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