Giorgia Meloni, l'insospettabile endorsement: "Ci ha sorpresi"
"A Washington c’era un po’ preoccupazione quando si formò il governo Meloni", poi però qualcosa è cambiato. A dirlo chiaro e tondo ci pensa Kurt Volker. L'ex ambasciatore americano alla Nato e già inviato per l’Ucraina dell’amministrazione Usa parla di un timore, verso l'esecutivo di centrodestra, "che sarebbe stato un governo di estrema destra, che il suo partito arrivasse da una tradizione postfascista, che potesse simpatizzare con Putin, che avrebbe distanziato l’Italia dalla politica occidentale sulla Cina, sull’Ucraina e così via".
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Peccato però che sulle colonne del Corriere della Sera debba certificare altro: "È successo il contrario: Meloni ha rafforzato la Nato e il ruolo dell’Italia nella Nato, è stata costruttiva nel lavorare con altri partner del G7, l’Italia ha politiche molto forti in appoggio all’Ucraina, ha dato pieno appoggio alle sanzioni contro la Russia, ha gli occhi aperti sulla Cina, non corre nelle braccia dei cinesi a spese degli Stati Uniti. Tutto questo è stato ricevuto molto positivamente a Washington, dove molti sono rimasti sorpresi e colpiti da quello che sono diventate le sue politiche. Ed è per questo che ha ricevuto questo invito".
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Non a caso "c’è la sensazione, nell’amministrazione Biden, che Meloni è qualcuna con cui si può lavorare". L'Italia, dunque, è e resta "un alleato e, finché non si allontana dalla democrazia e dalle fondamentali politiche della Nato sulla Russia, cosa che non sta facendo, nessuno dovrebbe preoccuparsi se il leader viene dal campo della destra oppure da sinistra come Biden".