Spagna, dal voto una spallata all'Europa? Destra avanti: ecco le cifre
La Spagna al voto. Dopo le dimissioni del premier socialista Pedro Sanchez, che ha lasciato dopo il flop alle regionali, il Paese è chiamato alle urne per formare un governo. E le prime indicazioni dopo lo stop al voto sono chiare: la destra avanza, così come previsto dai sondaggi. Anche se per la formazione di una maggioranza il discorso non sarà semplice.
Chiusi i seggi nella Spagna continentale, il canale Rtve ha diffuso il primo possibile risultato. Il Ppe si aggiudica tra i 145 e i 150 seggi, ai socialisti ne vanno tra i 113 e i 118. A Vox ne vengono attribuiti tra i 24 e i 27 mentre a Sumar ne andrebbero tra i 28 e i 31. Con questi numeri, come detto in premessa, la maggioranza alla Camera (176 seggi) è molto incerta
Se la proiezione dovesse trovare conferma dopo lo spoglio delle schede, rispetto al 2019 i popolari farebbero un balzo in avanti di ben 14 punti percentuali mentre i socialisti risulterebbero stabili. In calo Vox che vedrebbe addirittura dimezzati i suoi seggi mentre la nuova formazione di sinistra Sumar conferma sostanzialmente il risultato ottenuto da Podemos. Resta la netta affermazione della destra: un risultato che potrebbe cambiare le carte in tavola anche in Europa.
Sempre secondo il canale Rtve, in termini percentuali, questa sarebbe la distribuzione del voto: Ppe 34,2%, Psoe 28,9%, Sumar 13,3% e Vox 11,2 per cento. Ma i sondaggi che a caldo stanno uscendo in Spagna non sono univoci. Quello di Telecinco attribuisce 150 seggi ai popolari, 112 ai socialisti, 31 a Vox e 27 a Sumar. In questo modo la coalizione di centrodestra strapperebbe la maggioranza con 181 deputati (ne bastano 176).