Marc Bloch, storico, militare e partigiano, nacque a Lione il 6 giugno 1886 da Gustave, famoso professore esperto del Medioevo, e da Sarah Ebstein. Famiglia ebraica dell’Alsazia, tutti si trasferirono a Parigi e Marc frequentò brillantemente il liceo iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’École Normale Supérieure, da poco accorpata alla Sorbona.
L’obbligatorietà dal 1905 a prestare il servizio militare, costrinse Marc a far parte del 46° Reggimento di Fanteria di stanza a Pithiviers, Dipartimento del Loiret, terminato nel 1906 in aperta polemica con le Forze Armate definite «snob, antisemite ed antirepubblicane». Professore di storia e geografia presso un liceo classico di Montpellier dal 1908, in attesa che la Cattedra si liberasse per vicende burocratiche, viaggiò in Germania tra Berlino e Lipsia fino alla fine del 1911.
LA DENUNCIA
Dopo un biennio si trasferirà in un analogo istituto di Amiens dove nell’agosto del 1914 verrà raggiunto da una seconda chiamata alle armi a causa della prima guerra mondiale. Arruolato con il grado di Sergente nel 272° Reggimento della Riserva, Marc partecipò attivamente al conflitto, raggiungendo il grado di Capitano e ricevendo l’onorificenza della “Legion d’Onore” ed una “Croce di Guerra”.
Colpito durante la guerra da artrite reumatoide, soffrì per tutto il resto della sua vita di questa sindrome ed anche da questa esperienza non mancò di denunciare l’assurdità della vita militare dei soldati e degli ufficiali, ritenuti i primi «silenziosi nel coraggio» ed i secondi «tragicamente miopi nelle decisioni». All’inizio del 1919 divenne Assistente di Storia Medievale presso l’Università di Strasburgo, città restituita alla Francia, e nel luglio si sposò con Simone Vidal (1894/1944) dalla quale nei primi 10 anni di matrimonio ebbe 6 figli.È questo il momento nel quale il suo pensiero di storico illuminato inizia ad espandersi in Francia ma anche all’estero, soprattutto quando a partire dal 1927 subentra da titolare nella carica docente.
IL RITORNO
Nel 1936 ottiene la Cattedra di Storia Economica alla Sorbona, raccogliendo encomi per la sua capacità professionale fino all’ottobre 1940 quando, con l’occupazione tedesca, deve lasciare ogni incarico pubblico. In precedenza, nell’agosto 1939, Marc era stato richiamato alle armi per la sua esperienza organizzativa. Capendo di poter essere ancora utile alla causa di liberazione, alla fine del 1942, con il suo vestito grigio sempre più liso, gli occhiali tondi neri più spessi, le scarpe rotte ma con il desiderio di rendersi ancora utile, entra nella Resistenza e viene accolto come un fratello maggiore. Arrestato l’8 marzo 1944 dalla Gestapo, resisterà eroicamente tre mesi senza tradire i compagni e verrà ucciso a colpi di mitra il 16 giugno con altri 29 partigiani. L’adoratissima moglie Simone, pur sapendo dell’arresto, è nel frattempo ricoverata in un ospedale di Lione dove morirà il 2 luglio senza conoscere la sorte già occorsa a suo marito. Una testimonianza da ricordare.