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Patrick Zaki, l'Egitto concede la grazia: trionfo-Meloni

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Patrick Zaki graziato. Secondo fonti citate dalla Reuters, il presidente egiziano Al Sisi ha concesso la grazia con effetto immediato al ricercatore condannato dal tribunale a tre anni di carcere. Il giovane egiziano ma laureatosi all'università di Bologna era stato condannato definitivamente a 3 anni di carcere dopo aver già scontato 22 mesi in carcere. L'accusa? La diffusione di notizie false. "Abbiamo ricevuto segnali positivi dallo Stato" sulla richiesta di grazia avanzata per Zaki. Aveva scritto su Facebook Tariq Al-Awadi, attivista per i diritti umani e membro del Comitato presidenziale per la grazia, che aveva presentato una richiesta formale di grazia immediata per l'attivista e ricercatore egiziano.

La stessa Giorgia Meloni, subito dopo la condanna, si era detta fiduciosa. "Il nostro impegno per una soluzione positiva non è mai cessato – aveva detto il premier – continua e abbiamo ancora fiducia". Sulla stessa strada aveva insistito anche uno dei legali che assiste il 32enne, Samweil Tharwat, secondo il quale ci sarebbe stata la possibilità che Zaki possa essere rilasciato dopo un pronunciamento del governatore militare. E così, quello della grazia è un ottimo risultato del governo. Nonostante fino ad oggi Pd e compagni abbiano definito la condanna uno schiaffo all'Italia e al suo esecutivo.

 Zaki era stato condannato per avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani. L'avvocatessa di Zaki, Hoda Nasrallah, aveva dichiarato che dalla pena di tre anni sarebbero stati decurtati i 22 mesi già trascorsi dietro le sbarre. "Attendiamo che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi conceda la grazia", aveva affermato Nasrallah. Nell'ambito dello stesso provvedimento, Al Sisi ha concesso la grazia anche a Mohamed Baqer, un avvocato per i diritti umani.

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