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Donald Trump, "quattro giorni per costituirsi": caccia al tycoon

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Nuova grana per Donald Trump. L'ex presidente americano è indagato. A riferirlo lo stesso tycoon, che, martedì mattina, ha ammesso di aver ricevuto una lettera dal Dipartimento di giustizia in cui viene comunicato di essere oggetto di indagine nell'inchiesta sull'assalto al Campidoglio, il Capitol Hill. Il motivo? Per le toghe il 6 gennaio 2021 Trump ha cercato di restare al potere nonostante avesse perso le elezioni del 2020. In un post sulla piattaforma Truth Social, Trump ha detto di aver ricevuto la "lettera bersaglio" domenica sera e ha aggiunto insulti al procuratore generale.

 

 

"Lo squilibrato Jack Smith, il pubblico ministero con il Dipartimento di Giustizia di Joe Biden, ha inviato una lettera (di nuovo era domenica sera!) affermando che sono un OBIETTIVO dell'indagine del Grand Jury del 6 gennaio, e mi ha dato 4 giorni, molto brevi, per riferire al Grand Jury, che quasi sempre significa arresto e incriminazione". Come più volte ribadito, per il tycoon si tratta di "una caccia alle streghe che è un'interferenza elettorale e un uso completo e totale delle forze dell'ordine come arma politica. Niente del genere è mai successo nel nostro Paese". 

 

 

Insomma, la Corte suprema della Georgia ha respinto il tentativo da parte del team legale di Trump di affondare l'indagine sulle pressioni dell'allora presidente Usa per ribaltare nel 2020 l'esito del voto nel Peach State. La pronuncia della corte è stata unanime e rapida, appena tre giorni dopo la presentazione dell'istanza. Le conclusioni dell'inchiesta sono attese nelle prossime settimane. 

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