Crosetto contro il Cremlino: "Bombe a grappolo? Mosca le usa da sempre"
Alta tensione tra Russia e Ucraina. A gettare benzina sul fuoco la richiesta da parte di Kiev di bombe a grappolo. Richiesta accolta dagli Stati Uniti, che ha approvato l'invio delle armi al centro di un vero e proprio dibattito. Il motivo è semplice: si tratta di armi che si aprono nell'aria e rilasciano submunizioni, o "bombette", che sono a loro volta disperse su una vasta area e hanno lo scopo di causare distruzione su più bersagli contemporaneamente. Il rischio che possano colpire civili è dunque altissimo. Tanto che se Volodymyr Zelensky ringrazia il suo omologo americano Joe Biden ("l'aumento delle capacità di difesa dell'Ucraina fornirà nuovi strumenti per liberare la nostra terra e per rendere la pace più vicina"), da diversi paesi arrivano le prime critiche.
Dalla Spagna si ricorda che la posizione rimane invariata: "Il Paese è contrario all'invio di bombe a grappolo" e quindi "non condivide" la decisione degli Stati Uniti. Anche Mosca sembra non aver preso bene la notizia e in men che non si dica passa alle minacce. "L'attuale livello di provocazioni statunitensi è davvero fuori scala e avvicina l'umanità a una nuova guerra mondiale - ha fatto sapere l'ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov -. Sono così ossessionati dall'idea di sconfiggere la Russia che non si rendono conto della gravita' delle loro azioni".
E a stretto giro è arrivata la precisazione ucraina. A dover mettere una toppa nel buco ci ha pensato Oleksiy Reznikov. È lui, ministro della Difesa di Kiev, ad assicurare che "l'Ucraina utilizzerà queste munizioni solo per liberare i suoi territori, non saranno utilizzate sul territorio russo ufficialmente riconosciuto ma solo nelle aree in cui si concentrano le forze armate russe, per sfondare le linee di difesa nemiche".
Ma a riportare il dibattito su un altro aspetto c'è Guido Crosetto. Il ministro della Difesa nel governo italiano smentisce il Cremlino, perché "i russi le usano da sempre". E il co-fondatore ne è testimone: "L'Italia ha aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio. Ero sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo. PS I russi le usano da sempre. Anche in Ucraina. Dall'inizio".