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Sondaggio, "rivolte e distruzione come in Francia": il report spaventa l'Italia

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L'Italia potrebbe replicare la Francia. Lo conferma il sondaggio settimanale di Termometro Politico, che ha interpellato gli intervistati sugli scontri partiti dalle banlieue parigine. Alla domanda: "Lei pensa che anche in Italia in futuro potrebbero scoppiare rivolte come in Francia", il campione ha risposto affermativamente e la causa sarebbero i troppi immigrati. Se, infatti, il 21,6 per cento crede che gli scontri potrebbero accadere "visto che vi sono disuguaglianze, un razzismo sistemico e discriminazioni verso le minoranze", il 39,9 invece accusa gli stranieri. Oltre a essere "troppi, una buona parte non si vuole integrare".

Solo per l'11,3 per cento questo non potrebbe accadere perché "in Italia vi è meno razzismo". Il 22 per cento, poi, crede sia "improbabile perché gli stranieri sono più spalmati sul territorio e non concentrati in ghetti". Infine il 5,2 per cento dichiara di non sapere o non volersi esprimere. In ogni caso dietro alle rivolte scoppiate in Francia per la maggior parte degli intervistati si cela un disagio economico dei giovani delle minoranze etniche.

Ne è convinto un terzo degli italiani (33,7 per cento). Solo per poco più del 15 per cento la colpa è nel razzismo strutturale delle forze dell’ordine e della società francese. Finita qui? Niente affatto: il 25 per cento punta il dito contro la poca propensione all’integrazione delle minoranze, soprattutto quelle musulmane, mentre il 20,4 per cento dà la colpa al numero eccessivo di immigrati che sono stati fatti entrare nel Paese e ai loro discendenti.

 

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