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Evgeny Prigozhin, "la mani in Italia": cos'hanno scoperto in Versilia

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Il patrimonio multimilionario di Evgeny Prigozhin, il capo del Gruppo Wagner finito in disgrazia dopo il tentato golpe in Russia di due settimane fa, comprenderebbe anche una maxi-villa in Versilia. A sganciare la bomba è la fondazione anti-corruzione (Fbk) fondata nel 2011 dall'attivista e oppositore politico Alexei Navalny, storico nemico interno di Vladimir Putin. Nel dossier della fondazione, attivissima nello smascherare le proprietà degli oligarchi e degli uomini più vicini al presidente russo, snocciola i dettagli di Villa Arina, un gioiellino su due piani a Forte dei Marmi, 400 metri quadri, 16 ettari di giardino e un valore di circa 3,5 milioni di euro intestata al consuocero di Prigozhin. 

 

 

 

L'ex cuoco di Putin negli anni avrebbe accumulato qualcosa come 20 miliardi di dollari, un patrimonio stimato solo basandosi su dati pubblici. La villa in Versilia sarebbe stata acquistata nel 2017 da Sergej Inkin, influente e facoltoso ristoratore di San Pietroburgo padre di Ekaterina Inkina, moglie di Pavel Prigozhin, figlio dell'ex "cuoco di Putin" che con Inkin condivideva il business della ristorazione e del catering prima di trasformarsi in una macchina da guerra avendone intuito l'ancora maggiore redditività. 

 

 

 

Prigozhin e Inkin, in Toscana, sono in buona compagnia russa visto che già ai tempi delle sanzioni, subito dopo l'invasione dell'Ucraina, erano finite nel mirino le residenze estive di oligarchi del calibro di Roman Abramovich, Oleg Deripaska e Alexander Khloponin, vice-premier. Come sottolinea Fbk, a differenza di Prigozhin Junior Inkin non è sottoposto a sanzioni. 

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