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Russia, "usati per abbattere velivoli", l'accusa che fa tremare il mondo

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Un video dell’aeronautica militare ucraina potrebbe mettere nei guai Volodymyr Zelensky, la Nato e gli Stati Uniti. Il filmato, infatti, rivelerebbe un’informazione che potrebbe risultare problematica. Il motivo? A un certo punto della ripresa si vede un soldato davanti a un sistema Patriot sul cui fianco sono incisi gli obiettivi abbattuti e sotto tre elicotteri e due jet è riportata la data del 13 maggio. 

Questo indizio chiave fa pensare che i velivoli distrutti il 13 maggio scorso, su territorio russo, nella regione di Bryansk, sarebbero stati abbattuti proprio da quei Patriot di fabbricazione americana. Perché questo potrebbe cambiare tutto? Perché gli accordi dicono altro, e cioè che i sistemi Patriot possono essere usati solo per la difesa, non per l'attacco. "Durante una conferenza stampa di oggi, il portavoce dell’aeronautica militare ucraina, il colonnello Yuri Ignat, non ha fatto menzione di tale affermazione", ha scritto Il sito The war zone.

Mosca invece è tornata ad accusare Kiev, sostenendo che gli attacchi dei droni ucraini sul territorio russo "non sarebbero possibili" senza l’aiuto degli Stati Uniti e della Nato. La Russia, in particolare, ha accusato l’Occidente di aver permesso all’Ucraina di effettuare gli attacchi con i droni, dopo aver condannato in precedenza quello che ha definito un "atto terroristico". Il riferimento è ai presunti cinque droni ucraini che sarebbero stati abbattuti vicino alla capitale. "Questi attacchi non sarebbero stati possibili senza l’aiuto fornito al regime di Kiev dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della Nato", ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, sostenendo che l’Occidente "addestrava gli operatori dei droni e forniva l’intelligence necessaria per commettere tali crimini".

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