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Moldavia, sparatoria all'aeroporto: 2 poliziotti morti, "è uno della Wagner"

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Caos all'aeroporto di Chisinau, in Moldavia: un uomo ha aperto il fuoco uccidendo un poliziotto di frontiera e un dipendente della sicurezza aeroportuale. L'assassino, che è stato poi bloccato, è un cittadino del Tagikistan, ex repubblica sovietica, di 43 anni. All'uomo, come spiegato dal ministro moldavo Dorin Recean, era stato vietato l'ingresso nel Paese per motivi di sicurezza. "Mentre veniva scortato all'area di transito per il rimpatrio, l'uomo ha ucciso un poliziotto di frontiera e un dipendente della sicurezza aeroportuale con una pistola sottratta a un dipendente della polizia di frontiera", ha scritto in un post su Facebook Recean. "Un'altra persona, un passeggero, è stata ferita ed è sottoposta a cure mediche", ha aggiunto.

Prima di essere fermato, lo straniero si era barricato in una stanza con alcuni ostaggi, liberati solo grazie a un blitz delle forze dell'ordine. Il tagiko era arrivato dalla Turchia, e secondo i media moldavi non era un cittadino qualsiasi bensì un "membro del Gruppo Wagner", la milizia privata russa fondata da Evgeni Prigozhin, ex "cuoco di Vladimir Putin", protagonista una settimana fa del tentato golpe in Russia. Ora Prigozhin è in esilio in Bielorussia, mentre i suoi miliziani ribelli, amnistiati dal regime di Mosca, sono di fatto dispersi tra i vari scenari di guerra in cui da anni sono impegnati, dal Medio Oriente all'Africa, escluso però il fronte caldo dell'Ucraina dal quale era nato il tentato colpo di Stato.

Nei mesi scorsi, proprio la Moldavia era stata indicata da molti analisti internazionali come il prossimo fronte bellico di Putin per "accerchiare" Kiev. Si rincorrevano voci di una possibile invasione russa, che avrebbe potuto sfruttare un attacco false flag in Transnistria, la striscia di terra moldava già controllata dai filo-russi e di fatto governo fantoccio legato a doppio filo a Mosca, per prendere direttamente il potere a Chisinau.

 

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