Di Massa, "qualcosa di molto delicato": italiano fermato in Russia, voci esplosive
Arrestato perché trovato in possesso di una piccola quantità di mefedrone. Questo e poco altro si sa di Giovanni di Massa, top-manager italiano fermato in Russia e che sarebbe riuscito a fuggire dai domiciliari per trovare riparo ad Abu Dhabi. Eppure qualcosa non torna sul 61enne. I dubbi vengono sollevati da Dagospia che riporta una realtà ben diversa. Ossia che dietro il fermo non ci sarebbe la sostanza psicoattiva. Il sospetto, infatti, è che Di Massa non fosse in Russia per sbrigare i suoi affari o per godersi le ferie "ma - si legge - "fosse coinvolto in qualcosa di più delicato".
Top-manager italiano arrestato in Russia, "in piena notte...": ore d'ansia, chi è quest'uomo
Stando alle voci riportate da Dago, il manager della società energetica Iss international, su mandato delle intelligence occidentali, avrebbe dovuto indagare quali aziende internazionali fossero coinvolte nella fornitura di materiale di contrabbando a Mosca. Così Di Massa, una volta scoperto, sarebbe stato interrogato dai servizi di Putin, e solo dopo, con un compromesso con gli 007 occidentali, accompagnato all’uscita.
Video su questo argomentoRussia, nuovo processo per Navalny. Rischia 30 anni
Una versione ben diversa da quella data dal presidente e amministratore delegato della società, Giuseppe Bellantoni, secondo cui "l'ingegnere Di Massa stava godendo di un periodo di ferie e, pertanto, non si trovava a Mosca per motivi di lavoro, ma personali. La società non è riuscita a mettersi in contatto col proprio dipendente che avrebbe dovuto riprendere servizio nella giornata di oggi presso la nostra filiale di Abu Dhabi, sua sede lavorativa ordinaria. La società si sta attivando con il ministero degli Esteri per avere maggiori chiarimenti".