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Russia, Fazzolari: "L'Onu intervenga o apre le porte alla guerra globale"

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La Russia come la Libia del dopo-Gheddafi. Sono le parole, molto dure, di Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in una intervista al Corriere della Sera. Vladimir Putin, spiega il braccio destro di Giorgia Meloni, "ha perso il controllo di uno Stato che sembra sempre più fallito. Vedere gruppi mercenari che annunciano di marciare sulla capitale e non sono subito fermati sarebbe impensabile ovunque. Sembra la Libia del post Gheddafi. E dà prove al tribunale internazionale".

 

 



Secondo Fazzolari, quanto accaduto sabato prova "che la Russia non è solo uno Stato che ne ha invaso un altro, ma che usa bande criminali che hanno il permesso di non rispettare le leggi. E quindi di torturare, stuprare, deportare bambini. Devastante anche peri soldati russi". "L'errore - prosegue -  è ragionare solo in termini politici o militari" invece "forse sono dinamiche più simili a quelle di grandi organizzazioni criminali". E questo riguarda sia il Gruppo Wagner sia "i vertici dello Stato russo che non si preoccupano di ostentare una ricchezza miliardaria non frutto delle loro attività e che operano sfacciatamente all'interno di un sistema di potere corrotto".

 

 

 

E ora? "Ci può essere un gioco di potere volto a un cambio di regime. Ma è probabile che abbia a che fare meno con la politica e più con gli interessi più concreti. Magari qualche oligarca si è fatto sbloccare una richiesta ben poco politica e Prigozhin è tornato indietro. Ma attenti alle ripercussioni". Anche sul piano internazionale. "O l'Onu riesce a far rispettare il diritto internazionale o mostra la sua inutilità e apre le porte a una guerra globale: ci siamo già passati con la Società delle Nazioni. Quanto a noi l'Ucraina va sostenuta con ancora più determinazione contro questa barbarie. Invece". Invece? "In nome di un pacifismo di facciata sento propagandare da esponenti pd la nuova parola d'ordine del Cremlino: un cessate il fuoco immediato. Cioè consegnare i territori occupati a Putin". Dal punto di vista della politica interna, prosegue Fazzolari, "Elly Schlein chiarisca: è questa la linea del Pd?".

 

 

 

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