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Emmanuel Macron come Vladimir Putin: il piano per fare il presidente a vita

Mauro Zanon
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Emmanuel Macron presidente a vita? È l’idea lanciata sul Figaro da Richard Ferrand, ex presidente dell’Assemblea nazionale francese e luogotenente del macronismo, secondo cui il limite dei due mandati per l’inquilino dell’Eliseo dovrebbe essere cestinato e dunque, Macron, dovrebbe avere la possibilità di candidarsi una terza volta. «Sono contrario a tutto ciò che frena la libera espressione della sovranità popolare. La limitazione del mandato presidenziale nel tempo, il divieto di cumulo dei mandati, ecc. Tutto ciò imprigiona la nostra vita pubblica in regole che limitano la libera scelta dei cittadini», ha dichiarato Ferrand sul Figaro, prima di lanciare un appello: «Cambiamo tutto questo». Come Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, l’idea di un Macron “re di Francia” intoccabile e inamovibile inizia dunque a circolare, perché la paura di veder vincere Marine Le Pen, l’arcinemica sovranista, nel 2027, è sempre più asfissiante. «Après -moi le déluge», insomma, allora è meglio ritoccare la Costituzione. «Le turbe psicologiche che abbiamo notato in lui dopo la sua rielezione sono causate da questa situazione che gli impedisce di ripresentarsi», ha dichiarato all’Express in forma anonima uno dei suoi sostenitori, prima di aggiungere: «Un presidente che non può più ripresentarsi ha forse coraggio, ma non è più chef de guerre, e tutti vedono in lui i segni della riduzione della sua influenza».

 

 

 

Macron odia l’articolo 6 della Costituzione francese, quello che mette nero su bianco il limite dei due mandati. Come sottolinea L’Express, l’attuale capo dello Stato avrà 49 anni nel 2027 e per uno come lui che ama la libertà più di ogni altra cosa la restrizione costituzionale è un cappio al collo. «È costernante che possano esserci queste idee», ha commentato l’editorialista di Rmc Charles Consigny, ricordando che queste iniziative sono di moda in Paesi come la Russia e il Senegal. «È uno sport assai diffuso nei regimi autoritari quello di cambiare la Costituzione per allungare i mandati. Non è affatto un segno di vitalità democratica. È rivelatore di questa macronia che è una specie di consorzio di persone che si servono dei mezzi dello stato e vogliono soltanto mantenere il potere», ha sottolineato Consigny, aggiungendo che la proposta dovrebbe «far urlare tutti i democratici».

 

 

 

«DERIVA AUTOCRATICA»

Le reazioni non sono mancate nel campo dell’opposizione. Mathilde Panot, deputata della Nupes, la coalizione delle sinistre, ha definito Richard Ferrand, «il volto della deriva autocratica della macronia», ironizzando sul suo appello a «restaurare l’impero con Macron I». Ferrand è l’attuale presidente dell’ufficio esecutivo di Renaissance, è stato ministro, presidente della Camera bassa francese e tra i primissimi sostenitori di Macron dai tempi del lancio di En Marche!: non certo un pesce piccolo nella macronia. È probabile che il presidente gli abbia consigliato di lanciare l’idea sulla stampa per iniziare a testare l’opinione pubblica, vedere quali sono le reazioni e capire se per fermare Le Pen i francesi accetterebbero una riforma costituzionale. Macron, con En Marche!, ha ridotto in macerie le due famiglie storiche della Quinta Repubblica, gollisti e socialisti. Straccerà anche la Costituzione? 

 

 

 

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