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Milena Gabanelli, "danni tremendi di cui nessuno parla": guerra, cosa "censurano"

Gabanelli

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Milena Gabanelli si è occupata dei danni climatici forse irreparabili che sta causando la guerra in Ucraina e dei quali quasi nessuno parla. L’analisi della giornalista del Corriere della Sera parte da un report presentato lo scorso 7 giugno alle Nazioni Unite da un gruppo di ricercatori internazionali: i dati raccolti riguardano il primo anno di conflitto, durante il quale la stima delle emissioni totali di CO2 è pari a 119 milioni di tonnellate. Inoltre a fine aprile 2023 i danni totali all’ambiente sono stati valutati da Kiev intorno ai 52 miliardi di euro

 

 

Fin dai primi giorni era evidente a tutti che l’invasione della Russia avrebbe causato una vera e propria catastrofe dal punto di vista ambientale, che avrà ripercussioni non solo sull’Ucraina ma sul mondo intero. “Le bombe colpiscono raffinerie - scrive la Gabanelli - depositi di carburante, capannoni, circa 900 impianti industriali, bruciano intere foreste. Distrutti molti centri di depurazione delle acque, guide”. 

 

 

In più bisogna considerare le conseguenze degli attacchi alla rete elettrica: per far fronte alla mancanza di corrente sono stati importanti 120mila generatori diesel. “Inoltre - sottolinea la Gabanelli - i bombardamenti hanno messo fuori uso il 90% delle pale eoliche e il 50% dei pannelli solari, che producevano l’11% dell’elettricità nazionale. Gli attacchi su edifici e impianti stanno lasciando il terreno contaminato da metalli pesanti e altre sostanze tossiche. Poi ci sono le mine. Gli artificieri ucraini accusano i russi di averne piantate tra 6 e 10 milioni di ogni tipo e dimensione. Sono disseminate su un’area lunga oltre 2 mila chilometri”. 

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