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Rammstein, l'orrore del frontman: "Sdraiate e stupr*** a turno"

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Till Lindemann, è cantante, attore e poeta, conosciuto in tutto il mondo per essere il front man del gruppo metal Rammstein. Il sessantenne è sotto accusa dopo le denunce di oltre dodici donne che si sono dichiarate vittime di violenze e di abusi sessuali avvenute durante delle feste organizzate dalla band dopo i concerti. I Rammstein hanno subito respinto le accuse attraverso un post pubblicato sui canali social nel quale si ribadisce l'estraneità della band a ogni forma di violenza. Ma mentre i componenti della fband metal chiedevano al pubblico di non credere ai sospetti e ai pregiudizi che si sono abbattuti su di loro, è spuntato un testimone italiano di quelle violenze e abusi. L'uomo intervistato da MOW ha preso parte a uno di quei festini accompagnato da un’amica racconta di come "finito lo spettacolo veniamo accompagnati nei camerini e passiamo un paio d’ore a chiacchierare". Fin qui tutto bene, dice il testimone a Gianmarco Aimi che lo ha intervistato per mowmag.com. "Alle 2 di notte la persona che ci aveva invitato decide di andare a dormire e noi due rimaniamo all'after party. In quel momento scopriamo che della band è rimasto soltanto Till Lindemann e, stranamente, veniamo scortati in una stanza dove sono presenti 30-40 ragazzine, alcune in abiti molto succinti, e dove il clima è strano”. Le giovani, prosegue l'uomo, erano state "reclutate tramite Instagram da una donna, che è proprio l’addetta a questa attività".

 

 

 

Il racconto del festivo prosegue con i cocktail alla vodka che Till distribuiva alle ragazze, compresa la sua amica che dopo essersi sentita male non ricorda nulla di quello che è accaduto quella notte, e del ragazzo con uno zainetto dal quale "continuava a estrarre buste di cocaina o di marijuana e le distribuiva alle ragazze".  “A un certo punto Lindemann", continua il testimone, "raggruppa tutte le ragazze e comincia a inscenare un trenino. Nel frattempo, alcune di loro si sentono male, tanto che sono dovuti intervenire i soccorsi e le hanno portate via in ambulanza. D’un tratto, una di loro poco più che maggiorenne, si avvinghia al mio braccio, piange e mi dice: 'Don't leave me alone' (“Non lasciarmi sola, ndr). Io le faccio cenno di sì". Il racconto a questo punto diventa un film pornografico: "Till scopa ormai senza ritegno davanti a tutti e con più ragazze. Ne prende tre, le sdraia su un tavolo, e le penetra a turno, tanto per dare un’idea delle scene. Io devo aver avuto un’espressione veramente esterrefatta, visto che mi si è persino avvicinato un membro dello staff che ha cercato di rassicurarmi dicendo: 'Tranquillo, a volte è anche peggio…'.

 

 

 

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