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Putin, la mossa per eliminare Prigozhin: o la firma o la morte

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Il 1° luglio prossimo è l'ultima data utile per i volontari, come i mercenari della Wagner, che combattono in Ucraina per firmare il contratto d'ingaggio con il ministero della Difesa russa. "Va firmato", ha ordinato Vladimir Putin che ha l'obiettivo di assumere il controllo degli "eserciti privati" che combattono per conto proprio contro Kiev in cambio di "indennità e tutele". "Va firmato il più rapidamente possibile", ha tuonato lo zar. "È l'unico modo per dare loro lo status giuridico necessario ad operare".  

Il messaggio era diretto a Evgenij Prigozhin, il capo della Wagner protagonista di intemperanze sempre più mal tollerate dal Cremlino a dispetto dei successi militari ottenuti sul terreno. Il cuoco di Putin soltanto due giorni fa si era rifiutato di siglare il protocollo sostenendo che il ministro della difesa Sergei Shoigu fosse "incapace di gestire correttamente le formazioni militari private". "Vuole che tutti vadano in giro a baciargli i piedi, ma il gruppo Wagner non l'ha mai fatto", ha continuato oggi sul suo canale Telegram denunciando che "ha cercato di distruggerci due volte". 

 

 

Ora la sfida di Prigozhin, secondo l'intelligence britannica, è direttamente a Vladimir Putin che pretende di integrerebbe Wagner nella struttura di comando della Difesa in funzione subordinata. Per Prigozhin sarebbe la fine dei giochi. Niente più rivendicazioni su cui costruire influenza politica e militare. Il primo luglio si avvicina e non è certo che il capo della Wagner ceda i suoi mercenari al Cremlino. "Non sono sicuro che lavoreremo più in Ucraina", ha detto rispondendo alla domanda di un media danese. "A titolo di provocazione, vi posso dire che siamo intenzionati a trasferirci nel Nord del Messico".

 

 

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