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Diga Nova Kakhovka, l'esperto: "Prima linea russa distrutta", il sospetto

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Kiyv accusa Mosca, Mosca accusa Kiyv, ed entrambe avevano "buoni" motivi per far saltare la grande diga di Nova Kakhovka, l'ultima barriera ai 18 chilometri cubi d'acqua sul fiume Dnipro, attualmente sotto il controllo russo. "Si tratta di un tema politico e propagandistico prima ancora che militare", spiega l'analista e storico militare israeliano David Gendelman al Corriere della Sera sostenendo che "i russi avevano tutte la capacità di far esplodere la diga, in quanto ne erano in controllo. Per gli ucraini, distruggerla con dei bombardamenti era più difficile, ma pur sempre possibile". Non si può neanche escludere che la diga abbia ceduto per via di danni subiti precedentemente, ma il fatto che sia accaduto proprio in concomitanza con l'apparente inizio della controffensiva ucraina desta sospetti. 

 

 

Gendelman, che sta seguendo lo sviluppo della guerra in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, spiega al Corriere che "a causa dell'inondazione, nei prossimi giorni il livello dell'acqua sarà alto nel corso inferiore del Dnipro, il che rende più difficile per gli ucraini forzare il fiume in questo punto". "D'altro canto", continua l'analista israeliano, "nel corso superiore il livello dell'acqua si sta abbassando, il che potrebbe facilitare un attacco ucraino in quel punto. Inoltre, l'inondazione sta distruggendo la prima linea della difesa russa sul corso inferiore del Dnipro. Insomma è difficile dire ora chi ne trarrà maggior vantaggio".

Del resto il Cremlino appare spaventato e confuso dalla controffensiva ucraina che, ancor prima di manifestarsi come avanzata militare, rivela Monica Perosino sul Corriere, sta vincendo come guerra psicologica: il timore che le forze di Zelensky potessero utilizzare la strada sopra la diga per portare le truppe attraverso il fiume nel territorio controllato dai russi, e così avanzare verso la Crimea, potrebbe aver giocato un ruolo importante. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, senza sorprese, ha respinto il coinvolgimento russo, e ha invece accusato l'Ucraina del "sabotaggio" che priva la penisola di Crimea di acqua. Il vantaggio ucraino, appunto, sarebbe privare la Crimea dell'acqua, pagando però un prezzo altissimo in termini di disastro umano e ambientale, pare irrilevante.

 

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