Vladimir Putin schiera le atomiche ai confini europei: pronto a tutto
Cresce l'attività aerea russa nell'Artico, come deterrenza verso gli Stati Uniti e la Nato. Fin dalla Guerra Fredda i cieli a Nord del Circolo Polare Artico sono sempre stati un'arena di confronto USA-Russia dato che le rotte aeree più brevi per i bombardieri nucleari e i missili diretti in entrambi i sensi, verso il Nordamerica e verso l’Eurasia, passano al di sopra dei ghiacci polari. E rispetto a quei tempi, non è da meno l'attuale tensione in crescendo a causa del conflitto russo-ucraino. Come ha segnalato ieri The Barents Observer, foto satellitari della base aerea russa di Olenya, situata nella penisola di Kola, datate 7 maggio, mostrano che vari bombardieri pesanti Tupolev Tu-95 e Tu-160 vi sono stati schierati in aggiunta a bombardieri Tu-22M già presenti. Sarebbero ora di base a Olenya, a 200 km dai confini con Norvegia e Finlandia, dunque con la Nato, 16 bombardieri con capacità nucleare strategica, fra Tu-95 e Tu-160. La pista è lunga 3.500 metri e ne consente il decollo, mentre i Tu-22M, per fare posto ai nuovi velivoli, sono stati spostati in aree di parcheggio più esterne.
LA MOSSA DIFENSIVA
Esperti, come Katarzyna Zysk del Norwegian Institute for Defense Studies, sostengono che i Tupolev sono stati spostati a Olenya dalla base di Engels per sottrarli a possibili attacchi di droni ucraini, come quelli, dimostrativi, verificatisi nei mesi scorsi su quella base. In realtà pare dubbio motivazione. Pare più che rientri nel “linguaggio” dei moniti nucleari, tenuto conto che a soli 10 km da Olenya c'è il deposito di armi nucleari di Bolshoye Ramozero. Già lo scorso 25 aprile due bombardieri Tu-160, scortati da caccia Mig-31 e provenienti forse da un'altra base della penisola di Kola, la pista di Olenogorsk-2, erano stato intercettati da due caccia norvegesi F-35 presso la regione del Finnmark. Inoltre, l'11 maggio, aerei da guerra russi hanno anche sfiorato gli Stati Uniti dalla parte opposta dell'Artico, presso lo stretto di Bering che divide Siberia e Alaska.
Questa incursione è stata rivelata ieri dal Norad, il Comando della difesa aerospaziale continentale del Nordamerica. Secondo l'US Air Force, giovedì ben sei aerei russi hanno volato nella Zona di identificazione aerea dell'Alaska (parte degli USA). Si trattava di bombardieri Tu-95, caccia Su-35 e una cisterna volante Il-78. Per il Norad: “Sono incursioni regolari, non costituiscono una minaccia”. Ma il nervosismo c'è. Per intercettare i velivoli russi e pedinarli finchè si sono allontanati, l'USAF ha fatto decollare su allarme caccia F-16 ed F-22, cisterne da rifornimento in volo KC-135 e aerei radar E-3. Sempre ieri sono stati i russi a loro volta a denunciare l'intercettazione di aerei della Nato, non sull'Artico, ma sul Mar Baltico.
IL TRADIMENTO NEGATO
Stando al ministero della Difesa di Mosca, sono stati rilevati due ricognitori, un P-3C Orion tedesco e un Atlantique 2 francese, aerei dotati di armi antisommergibile, al che è stato fatto decollare un caccia Sukhoi Su-27 che li ha raggiunti e li ha fatti allontanare. I russi hanno bombardato Avdiivka con missili, ma hanno ammesso di aver subito l'uccisione di due loro comandanti, i colonnelli Vyacheslav Makarov ed Evgeny Brovko. Il capo della compagnia Wagner, Evgeny Prigozhin ha smentito le voci riportate dal Washington Post secondo cui avrebbe offerto all’Ucraina informazioni sul posizionamento delle truppe regolari russe, in cambio del ritiro ucraino da Bakhmut. Se Prigozhin è «intoccabile» per il suo legame con Putin, sembra quasi impossibile che possa aver peccato di «intelligenza col nemico» in barba ai servizi segreti russi che certo lo controllano.
Frattanto a Lugansk, nell'omonima repubblica filorussa del Donbass occupato, è stato ferito in un attentato Igor Kornet, capo del ministero degli interni di Lugansk. Una granata è esplosa in un salone di parrucchiere nel centro della città e il politico filorusso era tra le sette persone ferite, fra cui un ragazzo di 17 anni. Ricoverato, Kornet è stabile. In Polonia, stando al ministro della Difesa Mariusz Błaszczak “sono arrivati i primi lanciarazzi Himars promessi dall'America, che verranno schierati sui confini nordorientali come deterrenza contro i russi”. Dal canto suo il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri il decreto che rende più facile la cittadinanza russa agli stranieri che s'arruolano con Mosca.