Joe Biden a 80 anni "un catorcio umano"? La furia di Vittorio Feltri
A me Biden non è simpatico e non apprezzo la sua amministrazione, però la mia opinione non è importante sulle doti politiche di quest’uomo. Semplicemente non condivido il pensiero diffuso in America, e altrove, secondo il quale l’attuale presidente Usa, non è idoneo a essere rieletto alle prossime consultazioni poiché ha ottanta anni. A parte il fatto che il suo antagonista pretendente a occupare la Casa Bianca, Trump, ha 77 anni, quindi non può essere considerato un giovanotto ma un coetaneo, mi domando per quale motivo un ottantenne, come il sottoscritto, debba essere considerato un catorcio umano, visto che la scienza ha stabilito che il cervello è l’unico organo del nostro corpo a non guastarsi con il trascorrere del tempo, a patto che non sia stato colpito da una malattia, per esempio l’ictus o la demenza.
Mi viene il sospetto che l’ostracismo nei riguardi dell’attuale presidente sia una forma di razzismo nei confronti delle persone che hanno già vissuto a lungo. Non esiste un altro motivo per cui noi nonni si debba essere considerati rimbambiti, quando invece siamo ancora in forma smagliante, in grado di lavorare con profitto, lucidi come mezzo secolo fa. L’unica attività che a noi anziani richiede una forza che non abbiamo è quella sessuale, nel senso che certe cose non solo non le facciamo più, ma non ci pensiamo nemmeno. Forse perché abbiamo abusato in tempi lontani di quel tipo di ginnastica da camera, adesso ne sottovalutiamo l’importanza. E chi se ne frega, dato che per ragionare correttamente non è necessario avere un pene che si impenni. Basta la materia grigia. Ma questo concetto non riesce ad affermarsi. Si pensa invece che l’anziano sia per forza di cose rincoglionito, il che lo fa disprezzare profondamente dagli individui più giovani, che verso di noi nutrono al tempo stesso un po’ di commiserazione e un po’ di disprezzo, al punto che se pretendiamo di esercitare le nostre facoltà intellettuali intonse veniamo addirittura sbeffeggiati.
In sostanza siamo vittime di una forma di razzismo: il decano va bene per finanziare con la sua pensione i nipoti, naturalmente ingrati, ma non per menare il torrone in qualsiasi casa, figuriamoci in quella Bianca.
Biden viene attaccato, considerato inadatto a governare gli Stati Uniti non in quanto inabile, ma perché troppo attempato. Se questo modo di giudicare una persona non è una forma di odioso razzismo, ditemi voi cosa altro può essere. Tutti ormai giudicano la discriminazione degli individui in base al colore della pelle e alla nazionalità, qualcosa di vergognoso e da condannare. Tuttavia accantonare i vecchi col pretesto che essi hanno vissuto troppo a lungo per essere ancora lucidi chissà perché va bene e nessuno protesta se vengono scartati, valutati indegni di assumere un ruolo di grande responsabilità.
Un tempo abbastanza lontano i vegliardi erano accuditi con molta cura e i loro consigli venivano ascoltati e apprezzati. Adesso invece contano niente, anzi sono visti come pesi per la società e accantonati come avanzi dell’umanità. Anche in Italia gli ottuagenari sono derisi e oggetto di scherno, le famiglie li sopportano e la società al massimo li compatisce quali rompiballe che parlano senza sapere le bischerate che dicono. Vanno spremuti fino all’osso, da loro ci si aspetta soltanto una buona eredità, e occhio al funerale: non spendiamo troppo per la sepoltura, altrimenti diminuiscono gli averi che spettano ai superstiti che non pensano toccherà pure a loro di tirare le cuoia. Insomma meglio essere neg** che vecchi, che poi, in realtà, è la condizione necessaria per non morire giovani.