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Estremo Oriente, "polveriera mondiale": rischia di venire giù il pianeta

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È lo Stretto di Taiwan la zona di maggior tensione, con 35 jet e 8 navi da guerra dell’Esercito Popolare di Liberazione (Epl) cinese che stanno “rappresentando” un accerchiamento dell’«isola ribelle», in visita di quella invasione che secondo l’Intelligence Usa potrebbe essere tentata nel 2027: anno di scadenza del terzo mandato di Xi Jinping. Per questo l’industria della difesa Usa prepara il primo viaggio a Taipei dal 2019, con lo sbarco agli inizi di maggio dei delegati di circa 25 appaltatori militari. Lo scopo è la produzione congiunta di droni (aviotrasportati, di superficie e sottomarini) e munizioni, utili a scoraggiare un'invasione cinese. A tale scopo, l’amministrazione Biden sta anche sollecitando alcuni Paesi europei a fornire armi all'isola: la Svezia è tra i candidati.

 

 


ARCIPELAGHI
L’aviazione civile cinese ha pure notificato la creazione di una no-fly zone a nord di Taiwan per «attività aerospaziali». L'area vietata al volo, a 85 miglia dalla costa a nord dell'isola, comprende però parte della zona economica esclusiva nipponica vicino alle isole Senkaku. Controllate da Tokyo, ma rivendicate da Pechino. Vi transitano i voli per Usa, Giappone e Corea del Sud, ha chiarito il ministero della Difesa taiwanese, ipotizzando che Pechino voglia lanciare satelliti durante l'interdizione. In realtà oltre che dalla Cina, che le chiama Diaoyu, sarebbero rivendicate anche da Taiwan, per cui sono invece le Diaoyutai. Ma ovviamente le minacce di Pechino stanno limando storiche differenze che c’errano tra Tokyo e Taipei, come pure con la Corea del Sud o con le Filippine.

 

 


Ancora più intricata è la situazione delle Spratly. Situate sul 10º parallelo nel Mar Cinese Meridionale, tra le coste di Vietnam, Filippine e Brunei, sono contese tra Vietnam, Filippine, Cina, Malaysia, Taiwan e Brunei. Concretamente su 36 isole 2 sono controllate da Taiwan, 7 dalla Repubblica Popolare Cinese, 9 dal Vietnam, 6 dalla Malaysia, 11 dalle Filippine e una da Brunei. Sono numerose le concessioni rilasciate dal Vietnam a compagnie petrolifere occidentali e statunitensi per l'estrazione del greggio, ma anche la Cina ha rilasciato delle concessioni alla statunitense Crestone Energy Corporation. Ci sono poi le isole Paracelso: controllate dalla Cina, ma rivendicate anche da Vietnam e Taiwan. La Cina rivendica peraltro la sovranità su oltre l’80% del Mar Cinese Meridionale, in contraddizione con quella Convenzione Onu sul Diritto del Mare che limita le acque territoriali a uno spazio non superiore alle 12 miglia nautiche dalla costa. Per presidiarlo ha costruito una trentina di isole artificiali con basi militari, che la U.S Navy sfida con pattugliamenti ravvicinati.


Ciò ha creato tensioni e guerre commerciali anche con l’Australia. A partire dal 2017, poi, l’Australia è stata oggetto di sempre più frequenti attacchi cibernetici da parte cinese, accompagnati da investimenti di natura sospetta e corruzione di politici e imprenditori australiani. Pechino ha poi proposto un accordo di sicurezza regionale a dieci Stati dell’Oceania, nel pieno dell’emergenza pandemica. Il piano non ha avuto il successo sperato, ma la Cina ha comunque concluso accordi minori con Figi, Kiribati, Samoa, Tonga, Vanuatu, e uno maggiore con le Isole Salomone, nel cuore della tradizionale sfera d’interesse australiana. Tensioni anche più gravi ci sono al confine tra Cina e India, in disputa fin dalla guerra che si combatté nel 1962. Ancora tra 2020 e 2021 ci sono stati scontri a fuoco che hanno fatto alcune decine di morti. Dunque l’India sta con Cina e Russia nel Brics per convenienze politiche ed economiche, traffica con la Russia a tutto spiano, ma per contenere la Cina ha concluso nel 2017 una alleanza militare che si chiama Quad con Giappone, Usa e Australia.


Pure per contenere la Cina c’è una alleanza tra Usa e Filippine da cui le manovre militari ora in corso proprio davanti a Taiwan. Per la prima volta, si è tenuto a far sapere «con pallottole vere». E pure in chiave anti-Pechino c’è una alleanza militare di fatto tra Usa e Vietnam: un tempo nemici. Non c’è peraltro solo la Cina, vista la Corea del Nord che a parte le tensioni col Sud e i test atomici continua a lanciare missili a go go. L’ultimissimo, verso il Giappone, al punto che Tokyo ha dovuto diramare un ordine di evacuazione a Hokkaido. E poi c’è pure la guerra civile in Myanmar: 133 morti nell’ultimo bombardamento di un villaggio dove era in corso una riunione della opposizione. 

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