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Putin, "cuore grande": proprio sotto al nostro naso... cosa c'entra con la fuga di Uss

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Alexander Uss ha ringraziato Vladimir Putin per il rientro in patria del figlio, che lo scorso marzo aveva fatto scalpore riuscendo a evadere dagli arresti domiciliari a Basiglio, in provincia di Milano. Le parole del potente governatore di Krasnoyarsk hanno fatto scalpore perché lasciano intendere che il Cremlino abbia avuto un ruolo nella fuga del figlio: “Ci sono molte versioni su come sia andata, ma non farò commenti. Sono solo contento che Artem sia tornato a casa”. 

 

 

“E per questo - ha aggiunto Uss - ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso”. L’ipotesi più accreditata è che la fuga di Artem sia stata organizzata e gestita dai servizi segreti russi, che si sarebbero avvalsi dell’aiuto di esperti di sicurezza europei. Il ragazzo è sparito poche ore dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano che accoglieva la richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove era accusato di essere a capo di un traffico di componenti elettroniche con cui i russi producono missili, droni e bombardieri. 

 

 

Nonostante si trovasse ai domiciliari con il braccialetto elettronico, Artem è sparito ed è ricomparso direttamente a Mosca il 4 aprile, ringraziando “persone forti e affidabili” per l’aiuto. Adesso il padre Alexander ha direttamente reso omaggio a Putin, lasciando intendere che il Cremlino sia stato coinvolto in qualche modo nella fuga di Artem, che è stata organizzata così bene da rendere impossibile seguirlo con droni o satelliti. 

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