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Vladimir Putin, trincea di "oltre 70 chilometri": la mossa dello zar

Mirko Molteni
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Dopo la “fuga” di documenti dal Pentagono, ieri, stando a indiscrezioni raccolte dalla CNN da “fonti vicine al presidente ucraino” Volodymir Zelensky, «lo Stato Maggiore ucraino ha dovuto cambiare i suoi piani». I documenti trafugati dimostrano il supporto d'intelligence americano agli ucraini, ma anche la presenza di spie in seno all'esercito russo e alla compagnia Wagner, agenti che ora rischiano di essere scoperti. Da tempo, i russi si preparano con trincee e fortificazioni a una controffensiva ucraina nel settore di Zaporizhia, di per sé pericoloso per la presenza della centrale nucleare di Energodar, occupata dai russi.

Ieri il Center for Journalistic Investigations ha pubblicato foto scattate dai satelliti Sentinel 2 dell'ESA, l'agenzia spaziale europea, solitamente usati per monitoraggio ambientale. Le immagini confermano una enorme trincea lunga 70 km, scavata dai russi fra il villaggio di Semenivka, posto a soli 9 km da Melitopol, e la cittadina di Marynivka, nel distretto di Prymorsky. I russi hanno iniziato a scavare la mega-trincea fin da settembre 2022 avanzando dalle due opposte direzioni. Ora essa s'oppone a puntate ucraine che da Zaporizhia tentino di calare su Melitopol e la costa del Mar d'Azov, tagliando il ponte terrestre fra Donbass e Crimea.

 

 


A Bakhmut è arrivato in visita il capo della repubblica filorussa del Donetsk, Denis Pushilin, secondo cui «teniamo il 75% della città». Lo nega il comandante supremo ucraino, generale Oleksandr Syrskyi, egli stesso reduce da un'ispezione in città, che ammette le difficoltà poiché i russi adottano una tattica della terra bruciata ispirata dalla guerra civile siriana: «Il nemico è passato a una tattica di terra bruciata come in Siria. Distrugge edifici e postazioni con attacchi aerei e artiglieria. La difesa di Bakhmut continua. Situazione difficile ma sotto controllo». L'intelligence britannica ha rilevato che «a Marinka, i russi hanno intensificato l'offensiva coi carri armati». In serata i generali ucraini hanno dichiarato che «sono state respinte 20 offensive russe», mentre l'aviaizone di Mosca, «ha lanciato 21 attacchi aerei e 5 missilistici, di cui 4 a Kramatorsk». L'aviazione russa ha bombardato due villaggi della regione di Kherson, ma Kiev ha abbattuto un elicottero Mil Mi-24 e sei droni. Il New York Times poi lancia l’allarme: entro maggio Kiev avrà esaurito le scorte per la difesa antiaerea. Senza aiuto occidentale, l’Ucraina sarà in balia dell’aviazione russa.

 


MUSK E MEDVEDEV
Intanto Elon Musk ha rifiutato di cancellare da Twitter un post in cui Dimitri Medvedev sosteneva che «l'Ucraina scomparirà perché non serve più a nessuno». Musk ha scritto: «Tutte le notizie sono, a un certo grado, propaganda, lasciate alla gente deciderlo da sola». Segnale positivo è un grosso scambio di 206 prigionieri fra russi e ucraini. Mosca ha parlato di “106 militari russi restituiti dal nemico”, mentre Kiev specifica che i 100 propri militari rilasciati dai russi includevano “difensori di Mariupol, della Azovstal e di Hostomel”, e che, sul totale, “80 erano uomini e 20 donne”.

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