Alessandro Parini, un proiettile nella gamba. Ma Israele: "Non è vero"
Si indaga sulla dinamica dell'attentato in Israele costato la vita ad Alessandro Parini, giovane avvocato romano che si trovava in vacanza a Tel Aviv. A quanto pare dai primi rilievi sul suo corpo sarebbe emersa una lacerazione alla testa e la presenza di un proiettile nella gamba. Segno, secondo gli investigatori israeliani, che la vittima sarebbe stata raggiunta da un colpo prima di essere investita. Ma per il momento l’Istituto di medicina legale di Abu Kabir fa sapere che nessun proiettile è stato rinvenuto. L’Istituto ha poi aggiunto che ancora non è stata effettuata l’autopsia sul corpo del giovane italiano e che è incerto se sarà effettuata.
Sulla dinamica si discute tanto in Israele.
Alcuni quotidiani parlano di una raffica di colpi e poi della corsa dell'auto sui passanti. Ma c'è anche l'ipotesi che i colpi siano stati esplosi da un agente in borghese e da un poliziotto della polizia municipale. Intanto proseguono le perquisizioni a casa dell'attentatore.
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I familiari parlano di un uomo tranquillo e pensano si sia trattato di un colpo di sonno alla guida. Ma la polizia israeliana e i servizi credono, soprattutto dopo la rivendicazione della Jihad, all'ipotesi di un attentato. Intanto nelle prossime ore il corpo di Parini sarà sottoposto ad autopsia per accertare l'esatta dinamica di quanto accaduto e soprattutto la causa principale della morte di questo ragazzo che si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Una tragedia che lascia davvero senza parole.
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