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Taiwan, Usa: accesso a 4 basi nelle Filippine. La furia della Cina

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Mentre infiamma il conflitto ucraino, con l’attenzione che è concentrata soprattutto sulla contesissima città di Bakhmut, gli Stati Uniti non distolgono lo sguardo dal nemico cinese. Le Filippine hanno identificato quattro nuove basi militari a cui gli americani avranno accesso: tre sono situate su un’isola vicina a Taiwan, che desta sempre più preoccupazione per l’atteggiamento aggressivo di Pechino. Le nuove basi consentiranno agli Stati Uniti di ruotare le truppe in più sedi e di avere appoggi strategicamente importanti. 

La reazione della Cina non si è fatta attendere, con Mao Ning - portavoce del ministero degli Esteri - che ha promesso che il Dragone “monitorerà con attenzione la situazione e difenderà con forza e decisione la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”- Inoltre da Pechino è arrivata la richiesta a Washington di “non organizzare incontri o contatti tra Tsai e politici e funzionari americani”. Sebbene Taiwan sia un’isola indipendente, la Cina la considera parte del suo territorio e continua a puntare alla “riunificazione”, per questo non vuole intromissioni da parte dell’Occidente. 

Come rimarcato da Mao Ning, il Dragone è “fortemente contrario al fatto che gli Stati Uniti organizzino uno scalo di Tsai sul loro territorio e si oppone con forza all’incontro, che violerebbe in modo grave il principio di un’unica Cina e i tre comunicati congiunti Cina-Usa, oltre a pregiudicare seriamente la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica Popolare”. Insomma, a Pechino non hanno affatto preso di buon grado l’aumento del dispiegamento militare degli americani dalle parti di Taiwan…

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