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San Pietroburgo, "Daria Trepova è stata incastrata": la mano di Putin?

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Il marito di Daria Trepova non crede alla versione circolata fino ad ora. Dmitry Rylov è convinto che la 26enne accusata di aver commesso l'attentato al caffè di San Pietroburgo sia stata manipolata. "Daria - spiega l'uomo al sito indipendente russo The Insider - ha detto che era stata incastrata, e sono completamente d'accordo: nessuno se lo aspettava". Lui stesso non sapeva nulla della storia che ha coinvolto la giovane. Per quanto ne so, era necessario consegnare questa statuetta, in cui c'era qualcosa… Ne abbiamo parlato almeno due volte. Daria non è il tipo di persona che potrebbe uccidere. Tutto quello che sapevo era che Daria aveva bisogno, o per qualche compito o per qualche motivo, di fare qualche regalo, non sapevo nemmeno cosa".

 

 

La testimonianza di Rylov aggiunge qualcosa in più "C'è un punto molto importante che mi ha detto più volte: era sicura che questo oggetto avrebbe consentito l'accesso a una persona. Cioè, non era qualcosa che sarebbe dovuto esplodere". Stando alle prime ricostruzioni, infatti, la Trepova si sarebbe recata al caffè. Qui avrebbe parlato con Vladlen Tatarsky, prima di cedergli il busto poi esploso provocando la morte del blogger nazionalista russo, Sull'attentato il Cremlino non ha dubbi e punta il dito contro Kiev.

 

 

"La Russia - ha detto il portavoce russo Dmitrij Peskov - sta affrontando il regime di Kiev. Questo è il regime che sostiene le azioni terroristiche, questo è il regime che sta dietro l'omicidio di Darya Dugina, questo è il regime che è molto probabilmente dietro l'assassinio di Maksim Fomin (vero nome del blogger), dietro l'attacco terroristico a San Pietroburgo, dietro le uccisioni di persone da molti anni, a partire dal 2014, motivo per cui è in corso un'operazione militare speciale". Eppure per gli analisti dell'American Institute for the Study of War la verità sarebbe un'altra. "L'uccisione di Fomin in un bar legato a Wagner potrebbe rivelare - fanno sapere - ulteriori fratture nel Cremlino e nella sua cerchia ristretta". L'assassinio - sottolinea l'Isw - potrebbe essere la prova che la tolleranza di Vladimir Putin per i blogger militari si sta "generalmente indebolendo", ma potrebbe anche essere il risultato della "vicinanza di Fomin e Prigozhin".

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