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Dalai Lama? "La reincarnazione": il bimbo che può far scoppiare la guerra mondiale

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La geopolitica va a braccetto con la religione, sì sa. E non è da meno la scelta del Dalai Lama di riconoscere come la decima reincarnazione di Khalkha Jetsun Dhampa Rinpoche, terza autorità del buddismo tibetano, in un bambino di otto anni nato negli Stati Uniti che appartiene a una delle famiglie più in vista della Mongolia (papà professore dell’Università nazionale mongola; mamma amministratrice delegata di un gruppo industriale). La notizia - che fa venire in mente il film di Bernardo Bertolucci Piccolo Buddha in cui si racconta la storia di un bambino americano individuato, insieme ad altri, come possibile reincarnazione di uno dei maestri del Dalai Lama - ha fatto infuriare la Cina perché ritiene che il riconoscimento abbia un valore politico prima ancora che religioso. 

 

Il riconoscimento del resto non mira soltanto a rivitalizzare la presenza del buddismo tibetano in India "schiacciata" tra Russia e Cina: era tempo che non venivano riconosciuti lama mongoli rilevanti e il lignaggio rischiava d'interrompersi. L'identificazione del piccolo rappresenta infatti l'ennesima provocazione in chiave anticinese dell'anziano leader spirituale tibetano che non smette di lottare, dal suo esilio in India, per il suo Paese occupato dal 1950 da Pechino.  Non solo: in Mongolia deve passare il gasdotto Power of Siberia 2 fra Cina e Russia e per Pechino il Dalai Lama è "un esule politico travestito da figura religiosa che da tempo è impegnato in attività separatiste anti-cinesi".  Da parte sua il leader del buddismo tibetano, nonostante sia giunto alla soglia degli 88 anni, ancora non ha deciso per la successione: non si sa se indicare o meno a chi lasciare la guida spirituale e soprattutto se tra i mille maestri già riconosciuti sarà proprio il bambino americano il suo erede. Di certo c'è che, come scrive il quotidiano Hindustan Times, il bimbo era già stato "consacrato" nel monastero tibetano di Gandan, nella capitale mongola di Ulan Bator, prima di essere presentato al Dalai Lama che lo ha accettato come decima reincarnazione del Rinpoche, (venerabile maestro) mongolo Khalkha Jetsun Dhampa. 

 

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