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Olanda, boom del Partito anti-ecologista: trema l'Europa

Carlo Nicolato
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Un avviso ai naviganti, che poi sono quelli che navigano in acque sicure dalle parti di Bruxelles: ad almeno metà degli elettori europei non piacciono le politiche green targate Ue e le possono abbattere. Come? Nel modo più democratico possibile, con il voto alle urne. Lo dimostrano le elezioni per il Senato nei Paesi Bassi dove il Movimento Civico Contadino (Bbb), partito vicino alle istanze degli agricoltori che da tempo sono in rivolta contro la politica ambientalista del governo Rutte, ha ottenuto 15 su 75 seggi, maggioranza relativa alla pari (ma il conteggio è ancora in corso) con la coalizione dei Laburisti e Verdi Olandesi, comunque davanti al Partito della Libertà (Vvd) di Rutte, arrivato terzo con 10 seggi, e agli altri partiti della coalizione di governo letteralmente dimezzati.

Da un punto di vista meramente funzionale per il governo in carica non cambierà un granchè, il Senato in Olanda ha poteri molto limitati rispetto alla Camera dei Rappresentanti, ma è un segnale che il premier non può ignorare, pena la debacle anche alle elezioni nazionali. In più va anche tenuto conto che quelli del Bbb sono partiti da zero appena quattro anni fa, da quando i contadini hanno iniziato a “invadere” i centri città con i loro trattori per protestare in particolare contro il piano del governo olandese per dimezzare le emissioni di azoto entro il 2030.

 

 

Le misure di Rutte sono arrivate ovviamente su richiesta della Ue secondo cui nei Paesi Bassi, che sono tra i maggiori esportatori di frutta e verdura al mondo, la concentrazione di azoto nel suolo e nelle acque sotterranee hanno superato i livelli di allarme. Questo problema ha persino paralizzato l’edilizia del Paese, in quanto gli ambientalisti hanno vinto una serie di cause giudiziarie che sollecitavano il governo a limitare le emissioni e proteggere la natura prima che potessero essere rilasciati nuovi permessi di costruzione.

LA PROTESTA DEI TRATTORI - A fondare il partito cavalcando la protesta dei trattori è stata una donna, la carismatica Caroline Van der Plas, 55 anni, per il momento unica rappresentante alla Camera del Bbb, già bollata come pericolosa populista anche per sue posizioni contro il gay pride. «Se cavalchi lungo i canali con perizoma tra le natiche e brillantini all’inguine, non VUOI essere accettato», scrisse in un tweet del lontano 2013 ripescato per l’occasione dai suoi avversari politici durante l’ultima campagna elettorale. Ma il suo forte rimane certamente la difesa delle istanze della campagna del suo Paese, dei contadini e degli allevatori, per i quali ha iniziato a combattere in gioventù, fin da quando faceva la giornalista.

 

 

Da lì a farsi interprete delle preoccupazioni del cittadino medio olandese che deve affrontare i costi assurdi della transizione energetica il passo è stato breve. È questo d’altronde il tema del momento, come dimostra il fatto che il Bbb abbia preso la maggioranza in quasi tutte le province dei Paesi Bassi, cosa impossibile se a votarlo fossero stati solo i contadini e gli allevatori. E come suggerisce anche il calo di partiti di destra e estrema destra che si occupano di ti temi più tradizionali (immigrazione, multiculturalismo ecc), come il Forum per la Democrazia e il Partito per la Libertà di Wilders. Caroline poi ha anche il pregio di parlare chiaro, di dire le cose che i lavoratori olandesi voglio sentire dire e di trasformare cose complicate in questioni semplici. Il suo partito è favorevole alla limitazione delle riserve naturali, è contro l'espansione degli impianti solari ed eolici al posto dei quali suggerisce la costruzione di ben più efficienti centrali nucleari. Tra gli slogan del Bbb ci sono “senza pesca, niente mare sano” e “senza caccia, niente fauna sana”. «Nessuno può ignorarci ora», ha detto in un’intervista dopo le elezioni la Van der Plas. «L’elettorato ha chiaramente votato contro le politiche di questo governo».  

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