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Re Carlo, scatta la rivolta contro la Corona: "Tu non sei il mio re"

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"Not My King" si sente gridare fuori dalla messa per il Commonwealth nell’Abbazia di Westminster. Qui Re Carlo e Camilla sono accolti da diversi manifestanti. Il gruppo è capitanato da "Republic", che ha già annunciato le prossime grandi manifestazioni per l’incoronazione del 6 maggio, ma è destinato ad allargarsi sempre più. Le donazioni in loro favore, infatti, si sono triplicate negli ultimi due anni, con un notevole aumento dopo la morte della Regina Elisabetta.

 

 

"Nell’ultimo paio d’anni il repubblicanesimo è stato spinto dalla lite sul principe Harry e dallo scandalo sul principe Andrea - ha spiegato al Telegraph il leader di Republic, Graham Smith -. Ma le gente è anche scontenta per l’affare dei soldi in cambio di onorificenze che ha coinvolto il re: dunque adesso è tutta un’altra cosa, perché la gente è molto contenta di criticare Carlo. Lui si porta addosso un peso di 70 anni e nei tre o quattro anni prima della morte della regina c’è stato uno scandalo dopo l’altro". Secondo Smith "Carlo non ha ereditato quella deferenza che il popolo aveva per la regina. La monarchia è una istituzione indebolita, si è aperta una falla sotto la linea di galleggiamento e se continuiamo a spingere, affonderà. La gente non credeva che fosse una possibilità dieci anni fa, ma ci crede adesso: le possibilità che il principe George diventi re stanno rapidamente sparendo".

 

 

Non è la prima volta che l'erede al trono viene contestato. Carlo III, durante una passeggiata nel centro di Luton, è stato oggetto di un lancio di uova. "Questo Paese è stato costruito con il sangue degli schiavi", avrebbe tuonato il ventenne poi arrestato dalla polizia. Insomma, il Re sta facendo parecchio discutere. E ancora non è neppure stato incoronato.

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