Russia-Cina-Iran, "manovre militari congiunte in Oman"
Il peggior incubo per Joe Biden, la Nato e l'Europa si sta concretizzando: Russia, Cina e Iran uniscono i loro eserciti in quello che molti considerano un chiarissimo segnale militare ostile. Pechino terrà esercitazioni marittime congiunte con Russia e Iran nel Golfo di Oman da oggi al 19 marzo prossimo. Lo ha annunciato il ministero della Difesa cinese in una nota diffusa ai media statali.
L'esercitazione marittima congiunta, nota come Security Bond 2023, è stata sviluppata su altre due esercitazioni analoghe tenutesi nel 2019 e nel 2022 e la Cina ha inviato il cacciatorpediniere lanciamissili Nanning all'operazione. Le esercitazioni, si legge nella nota del ministero della Difesa cinese, "contribuiranno ad approfondire la cooperazione concreta tra le Marine dei Paesi partecipanti, a dimostrare ulteriormente la volontà e la capacità di mantenere congiuntamente la sicurezza marittime" e serviranno a dare "energia positiva" alla pace e nella stabilità regionali.
Un gergo diplomatico che nasconde però la vera essenza del rinnovato asse tra Mosca, Pechino e Teheran: contrapporsi al mondo occidentale, a quello che il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha sprezzantemente definito "un ordine mondiale da rovesciare". Che Vladimir Putin punti al sostegno di Xi Jinping e degli ayatollah per sbrogliare la matassa della guerra in Ucraina è dunque forse solo il primo tassello di un mosaico globale ancora più inquietante e pericoloso. Anche perché lo scenario internazionale in queste ore si sta facendo sempre più teso. La sfida si è già spostata sull'Indo-Pacifico, con l'accordo strategico siglato da Usa, Gran Bretagna e Australia sui sottomarini nucleari, un deterrente alla presenza ingombrante di Pechino nell'area, in riferimento anche alla situazione di Taiwan. Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha definito la manovra "un tipico caso di mentalità da guerra fredda".