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Jet russo intercettato in Estonia, a un passo dall'escalation

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Due aerei militari del Regno Unito e della Germania hanno intercettato un velivolo russo nei pressi dello spazio aereo dell'Estonia. Sale alle stelle la tensione nei cieli dell'Europa dopo "l'incidente" sul Mar Nero che ieri, lunedì 14 marzo, ha innescato una clamorosa tensione diplomatica tra Mosca e Washington.

I due Typhoon, riferisce l'emittente televisiva britannica Bbc, sono decollati ieri per intercettare un aereo di rifornimento Il-78 Midas in volo tra San Pietroburgo e Kaliningrad (enclave russa incastrata tra Polonia e Lituania) che non aveva comunicato con l'ente di controllo del traffico aereo in Estonia. L'intercettazione di un velivolo durante il pattugliamento dei cieli è una cosiddetta attività di routine, ma è la prima volta che viene condotta insieme dai due Paesi che stanno effettuando un'operazione congiunta di polizia aerea della Nato nella regione. Dopo aver scortato il Midas, i due aerei sono stati reindirizzati per intercettare un aereo di linea An-148 che stava transitando anch'esso vicino allo spazio aereo estone. L'intercettazione del velivolo russo giunge tra le crescenti tensioni tra Nato e Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina, sebbene non ci siano prove di alcun collegamento con la collisione avvenuta ieri tra un jet da combattimento russo e un drone statunitense sul Mar Nero.

Su quanto accaduto nello spazio aereo internazionale alle porte dell'Ucraina, il Pentagono ha accusato i piloti russi di "scarsa professionalità", accusandoli di aver fatto entrare in collisione il jet con il drone e accennando a un possibile gesto di "deterrenza", di fatto un avvertimento all'aviazione americana. "Se il messaggio è che i russi vogliono dissuaderci dal volare e operare nello spazio aereo internazionale, sopra il Mar Nero, allora quel messaggio fallirà, perché ciò non accadrà - ha sottolineato John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale -, continueremo a volare e a operare nello spazio aereo internazionale su acque internazionali e a fare ciò che dobbiamo fare per i nostri interessi di sicurezza nazionale in quella parte del mondo". Replica di Mosca: il drone americano MQ-9 Reaper precipitato nel Mar Nero "stava violando le norme di utilizzo dello spazio aereo" e per questo "i caccia russi si sono alzati in volo", ma "non c'è stato alcun contatto tra il drone americano e i caccia russi" che "non hanno utilizzato armi".

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