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Sottomarini nucleari, la mossa degli Usa: nel mirino Russia e Cina

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Il fronte ucraino è quello che fa più rumore perché c’è una guerra vera e propria in corso, ma non è l’unico a destare preoccupazione. In particolare la sfida tra Occidente e Cina-Russia si sta spostando sempre di più nell’Indo-Pacifico, con Pechino e Mosca che hanno reagito duramente all’accordo strategico sottoscritto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia. Questi tre paesi hanno fatto un pazzo sui sottomarini nucleari per contrastare l’influenza crescente e minacciosa della Cina nella regione del Pacifico. 

 

 

Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha accusato i tre alleati occidentali di incitare la corsa agli armamenti, definendo “un tipico caso di mentalità da guerra fredda” il patto sui sottomarini. “L’ultima dichiarazione congiunta di Stati Uniti, Regno Unito e Australia - ha sottolineato - dimostra che i tre Paesi, per i propri interessi geopolitici, ignorano completamente le preoccupazioni della comunità internazionale e stanno camminando sempre più lungo la strada dell'errore e del pericolo. 

 

 

La vendita di tali sommergibili “costituisce un grave rischio di proliferazione nucleare e viola gli scopi e gli obiettivi del Trattato di non proliferazione”, ha aggiunto Wenbin. Accuse e preoccupazioni rilanciate subito anche da Mosca: “Il mondo anglosassone, con la creazione di strutture come Aukus e con l'avanzamento delle infrastrutture militari della Nato in Asia, sta scommettendo seriamente su molti anni di scontro", ha dichiarato Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo. 

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