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Ucraina, "Ptriot in arrivo a Kiev": la svolta che fa tremare Putin

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Mirko Molteni
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«Faremo pagare alla Russia la sua guerra atroce». È una Ursula von der Leyen scatenata quella che ha incontrato ieri a Washington Joe Biden. La presidente della Commissione europea ha ringraziato gli Stati Uniti per «aver aiutato» l’Europa a liberarsi dalla dipendenza dal combustibile fossile russo. «Ci avete aiutato ad affrontare la crisi energetica». «Noi- ha aggiunto - siamo uniti nel sostenere l’Ucraina che combatte per la libertà e per l’indipendenza». Il viaggio di Ursula a Washington cade nel giorno in cui a Kiev arrivano i primi sistemi contraereei Patriot. All'indomani del diluvio di 95 missili russi, fra cui i Kinzhal ipersonici, riconosciuti dagli stessi ucraini come “non intercettabili”, il Financial Times ha dato notizia dell'avvenuto arrivo in Ucraina della prima di due batterie di missili antiaerei e antimissile MIM-104 Patriot, promessi da Stati Uniti e Germania. «La batteria non è però ancora operativa», dice il giornale britannico, poiché i militari ucraini devono ancora completare l'addestramento. Il che fa pensare che militari americani siano in Ucraina per le ultime “lezioni” d'impiego e manutenzione dei Patriot. Oltre alla seconda batteria prevista in arrivo, Kiev attende Patriot anche dall'Olanda, ma è presto per dire se saranno risolutivi. Ogni batteria di Patriot comprende da 5 a 8 autocarri lanciatori, ciascuno armato con 4 missili pronti al lancio (nella versione PAC-2), più i veicoli di supporto radar e logistico. La tipica batteria conta quindi da 20 a 32 missili di pronto impiego, ciascuno del costo di 3 o 4 milioni di dollari, a seconda della versione. La versione consegnata all’Ucraina sarebbe la PAC-2, con portata massima di ben 160 km di raggio e 24.000 m di quota.

 

 


IL CONFRONTO
L’addestramento dei militari di Kiev ai Patriot è iniziato da gennaio, quando sono arrivati 100 ucraini in America, alla base di Fort Sill, in Oklahoma, per impararne l'uso. Il Financial Times ha riportato: «Il Patriot è il sistema di difesa aerea a medio raggio più avanzato che l'Occidente possa offrire, ma non è stato testato contro i Kinzhal. Un sistema simile, il Samp-T, promesso da Francia e Italia, non è ancora arrivato». Dubbia rimane la capacità reale di colpire i missili ipersonici Kinzhal, che superano Mach 10, ben 10 volte la velocità del suono, cioè 12.000 km/h, mentre la velocità massima dei Patriot s'aggira su Mach 4. È vero che già nel 1991 la primissima versione del Patriot, la PAC-1, abbatteva facilmente i missili balistici iracheni, d'origine sovietica, Scud, che però non superavano Mach 5. Con gli ipersonici da Mach 10 e anche con i tipi più moderni di missili da crociera, come il Kalibr, che vola a bassissima quota e nella fase terminale accelera da 800 a 3000 km/h, è un'altra storia. La quota minima d'intercettazione del PAC-2 sarebbe di 60 m. Ma il Kalibr russo volerebbe ancor più radente, sembra fra 20 e 50 metri dal suolo, con punte di soli 10 metri di quota, così basso da eludere i Patriot. Lo stesso portavoce del Pentagono John Kirby è stato cauto alla CNN: «Il sistema missilistico Patriot è progettato per intercettare missili balistici. I missili ipersonici sono molto, molti difficili da contrastare».


LE IMITAZIONI
Frattanto, emerge che i russi starebbero inviando all'Iran molte armi NATO catturate al fronte. Così i tecnici dei pasdaran possono studiarle e copiarle. Secondo indiscrezioni di ufficiali americani alla stampa USA, infatti, «i russi sono convinti che continuando a fornire all'Iran armi americane catturate, incentiveranno Teheran a proseguire il supporto a Mosca nella guerra in Ucraina». In particolare fornendo i droni Shahed 136. Gli iraniani sarebbero interessati soprattutto ai missili antiaerei leggeri Stinger e ai missili anticarro Javelin, armi spalleggiabili utilizzabili anche da guerriglieri e terroristi. L'Iran ha spesso dimostrato di saper costruire copie di armi catturate. Già ottenne il suo missile anticarro Toophan dopo un'opera di retroingegneria dall'americano BGM-71 TOW. Parimenti, ha ricavato ben due droni, il Saegheh e lo Shahed 171 Simorgh, usando come modello un drone americano RQ-170 Sentinel catturato nel 2011. Ecco perché l'esperto Jonathan Lord ha commentato: «Copiando lo Stinger, gli iraniani possono minacciare l'aviazione civile e militare in Medio Oriente. E un Javelin ricopiato potrebbe essere dato ad Hamas o Hezbollah per minacciare i carri armati israeliani Merkava». Per giunta, la CNN ha visionato analisi dei registri di dogana compiute dai centri studio Import Genius e C4ADS, da cui risultano le continue forniture di materiali strategici da aziende statali cinesi ad aziende russe sottoposte a sanzioni. In dettaglio, il gruppo cinese Poly Technologies avrebbe venduto alla russa Ulan Ude Aviation «almeno 12 carichi via nave» di pezzi di ricambio ed equipaggiamenti per elicotteri.

 

 

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