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Amburgo, sparatoria contro testimoni di Geova: 8 morti, giallo sul killer

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Follia e paura in Germania. Nella serata di giovedì 9 marzo sette persone sono state uccise con colpi di arma da fuoco in una chiesa di testimoni di Geova, nella città di Amburgo. Il killer ha sparato nella mischia durante una riunione e, stando a quanto riportato dalla Bild, oltre alle vittime ci sarebbero otto persone rimaste gravemente ferite. Immediato l'intervento della polizia che, dopo il soccorso, si è accertata che i residenti del quartiere di Altersdorf rimanessero chiusi in casa.

 

 

Gli inquirenti hanno catalogato l'accaduto come "Amoktat", un termine utilizzato per definire il gesto folle di chi spara nella massa. "Siamo stati allertati alle 21.15, e poiché eravamo molto vicini all'edificio, siamo arrivati velocemente sul posto", ha detto la polizia. E ancora: "Gli agenti entrati nella palazzina a tre piani hanno sentito sparare ancora un colpo. E al piano di sopra è stato rinvenuto un uomo, poi deceduto".

 

 

Per le forze dell'ordine si tratterebbe proprio del killer, poi morto dopo un conflitto a fuoco. Il suo decesso porta dunque il bilancio a 8 morti. Una testimone della sparatoria, una studentessa vicina di casa rispetto all'edificio di culto, ha raccontato al Tagesschau di aver sentito diversi colpi: "Ci sono stati circa quattro raffiche di spari. In ognuna, sono stati sempre sparati numerosi colpi, in sequenze da circa 20 secondi - un minuto di distanza. Poi - ha concluso - ho guardato più lontano dalla finestra e ho visto una persona che correva freneticamente dal piano terra al primo piano".  Secondo Der Spiegel, l'assassino sarebbe un ex membro dei Testimoni di Geova. Intanto, a esprimere per primo il proprio cordoglio è il sindaco Peter Tschenscher: "Le forze dell'ordine lavorano intensamente alle indagini". 

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