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Qatargate, Panzeri: "Erano troppi, buttavo contanti nella spazzatura"

 Antonio Panzeri

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Le rivelazioni che Andrea Panzeri ha fatto agli investigatori della Procura federale belga nel corso dei due interrogatori ai quali è stato sottoposto iniziano a filtrare sulla stampa internazionale. La tv tedesca Deutsche Welle ha visionato i verbali dell’inchiesta Qatargate e ha reso pubbliche diverse informazioni svelate dall’ex eurodeputato di Articolo 1, che ha stretto un accordo con le autorità belghe per una riduzione della pena da cinque a un anno in cambio di una confessione. 

 

 

Panzeri ha praticamente vuotato il sacco sul giro di corruzione messo in piedi dal Qatar per orientare i giudizi del Parlamento europeo per quanto concerne il tema dei diritti umani. Il giro di mazzette era iniziato addirittura nel 2014, con il Marocco protagonista, ma si è fatto più “serio” con l’entrata in scena del Qatar, che ha stretto un accordo pesantissimo con Panzeri e il suo assistente Francesco Giorgi: si trattava di un milione di euro a testa per il 2018 e il 2019. 

 

 

Panzeri ha svelato che la maggior parte del denaro arrivava tramite un uomo d’affari turco e il suo avvocato a Londra. Addirittura a un certo punto le mazzette sono diventate “fastidiose” perché erano troppe: Panzeri non sapeva più cosa farsene di così tanto contante, decidendo un giorno di gettarne un po’ in un bidone della spazzatura mentre tornava a casa. C’è anche un altro aneddoto curioso svelato da Panzeri: una volta gli sono stati rubati 15mila euro in contati dalla valigia mentre era su un treno Parigi-Bruxelles. 

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