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Cina contro gli Usa: "Le conseguenze saranno catastrofiche"

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Pechino minaccia Washington. O gli Stati Uniti cambiano approccio nei confronti della Cina o le conseguenze di ulteriori tensioni tra i due Paesi saranno "catastrofiche". Il neo ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, esordisce nella sua prima conferenza stampa, con un durissimo monito alla Casa Bianca, che fa il paio con l’attacco del presidente Xi Jinping all’Occidente "guidato dagli Stati Uniti che reprime" la Cina. "Se gli Stati Uniti non tirano il freno, ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail potrà impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri", ha dichiarato Qin a margine della riunione annuale dell’Assemblea del popolo, mettendo in guardia da "conseguenze catastrofiche". 

 Secondo il ministro degli Esteri, Washington ha "una visione gravemente distorta" di Pechino, che la porta a considerare la Cina come "il suo rivale fondamentale e la sfida geopolitica più importante", con la conseguenza che "la politica Stati Uniti-Cina si è completamente allontanata da un percorso razionale e solido". Sebbene gli Usa parlino di competizione, in realtà vogliono reprimere la Cina in tutti i settori, ha affermato Qin, che ha paragonato i rapporti a due atleti che competono in una gara olimpica: "Se un atleta, invece di concentrarsi sul dare il meglio di sé, cerca sempre di ingannare l’altro o di metterlo in difficoltà, non si tratta di una competizione leale, ma di una maldicenza. Questa non è una competizione leale, ma un confronto malevolo e falloso".

E in questo scenario non poteva mancare un chiaro avvertimento della Cina al presidente americano Joe Biden su Taiwan. Nessun Paese ha il diritto di interferire sulla questione perché "la soluzione della questione Taiwan è affare della Cina", ha sottolineato Qin Gang. La questione Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della 
Cina, "la prima linea rossa che non deve essere oltrepassata nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti", ha aggiunto Qin. Gli Usa hanno una responsabilità ineludibile per aver causato la questione Taiwan - è il ragionamento di Pechino - e se la Cina solleva questa questione con gli Stati Uniti è per sollecitarli a smettere di interferire nei suoi affari interni. Gli Stati Uniti. ha concluso, "devono smetterla di contenere la Cina sfruttando la questione Taiwan" e tornare al fondamentale principio di un'unica Cina.

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