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Gas, crollo delle entrate in Russia: Putin è all'angolo?

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I dati sono quelli ufficiali. Perché arrivano direttamente dalla Russia, dal Cremlino. E questi dati danno conto di come Mosca, tra gennaio e febbraio, abbia visto letteralmente crollare le entrate legate alla vendita di petrolio e gas.

 

Il passivo in bilancio, insomma, è pesantissimo. E per Vladimir Putin e la sua guerra, questo "buco", potrebbe rivelarsi un colpo troppo duro per reagire. Le cifre in questione vengono date dalla Tass, l'agenzia di stampa russa, sostanzialmente un organismo governative. E le cifre riferiscono di un calo delle entrate nel bimestre pari al 46%, introiti sostanzialmente dimezzati, a 947 miliardi di rubli, pari a poco meno di 12 miliardi di euro. Il calo percentuale è relativo al medesimo periodo dell'anno precedente.


 

Secondo quanto scrive la Tass, la flessione degli introiti "è dovuta principalmente a una diminuzione delle quotazioni dei prezzi del petrolio degli Urali e a una riduzione del volume delle esportazioni di gas naturale". E ancora, l'agenza di stampa russa fa sapere che i ricavi non petroliferi e del gas a gennaio ammontano a 2,21 trilioni di rubli e sono diminuiti del 9% rispetto a gennaio-febbraio 2022. Per le finanze del Cremlino e di Putin, pessime notizie. Qui soldi, infatti, servono per finanziare l'invasione in Ucraina. 

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