Oleg Deripaska, oligarca vicino a Vladimir Putin, re dell'alluminio, intervenendo al Forum economico di Krasnoyarsk, ha smontato pubblicamente la teoria del Cremlino secondo la quale l'economia della Russia vola e non risente delle sanzioni. "Già a partire dall’anno prossimo, non ci saranno più soldi. La Russia potrebbe finire i propri fondi, che stanno cominciando a scarseggiare. Le sanzioni mordono e lo faranno sempre di più. I nostri problemi non finiranno nemmeno nel 2025, che per me è il punto più vicino possibile a una diminuzione di intensità dell’attuale conflitto. Per questo il governo sta facendo appello a noi imprenditori", tuona l'oligarca secondo quanto riporta un articolo de Il Corriere della Sera.
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È iniziata in Francia la più grande esercitazione militare che si è vista in Europa occidentale neg...Deripaska si riferisce al discorso del 21 febbraio del presidente russo che aveva invitato gli oligarchi che hanno investito i loro capitali all’estero a tornare per il bene della Russia. "Abbiamo bisogno di investitori stranieri. Se non garantiremo l’attrattività dei nostri mercati, continueremo a sognare anche nel 2033. Pensavamo di essere un Paese europeo. Adesso, almeno per i prossimi 25 anni, saremo obbligati a riflettere sul nostro passato asiatico. Non è per niente facile, le regole del gioco sono completamente diverse", avverte l'oligarca. "Il capitalismo di Stato è una strada nel nulla", attacca ancora. "Guardo con terrore alle risorse che sono state spese l’anno scorso, evidentemente a vuoto, e sono migliaia di miliardi. Cambiare verso una forma di socialismo non porta a nulla, abbiamo già vissuto queste chimere. Ora la nostra situazione è pesante, ma solo la libera imprenditoria può cambiare il corso della storia".
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