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"Accumulo di soldati sul confine" e caccia Nato: cosa sta succedendo

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Attacchi false-flag e "ammassamenti di truppe al confine". Il fronte più caldo della guerra "parlata" si sposta dall'Ucraina, dove la situazione militare è drammatica ma ancora di sostanziale impasse, a Moldavia e Transnistria. Si tratta dei due Stati "cuscinetto" che separano l'Ucraina dall'Unione europea, a Sud. La Moldavia è vicinissima alla Nato, ma la Transnistria ne è la regione autonoma e guidata dai filo-russi. Mosca e Kiev si accusano a vicenda di stare programmando una operazione "di provocazione militare" per poter allargare la guerra e guadagnare un avamposto strategico.

 

 

 

"La grande offensiva russa, se mai si farà, slitta", suggerisce il Quotidiano nazionale, sottolineando come la situazione sia in realtà molto più calda anche in Bielorussia. Tutti segnali di un conflitto che pare inesorabilmente destinato a espandersi a macchia d'olio nei prossimi mesi. Tanto che poche ore fa Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha spiegato che il Cremlino è pronto a difendersi e a ricacciare "i nazisti ucraini" anche "fino ai confini della Polonia". Una minaccia che arriva, dunque, fino all'Unione europea e alla stessa Nato, di cui Varsavia fa parte.

 

 

 

 

E' però a sud che lo scenario è in continua agitazione. Il ministero della Difesa russo ha infatti accusato Kiev di voler invadere la Transnistria dando poi la colpa a Mosca. "In connessione con i significativi accumuli di personale ed equipaggiamento militare delle unità ucraine vicino al confine ucraino-transnistriano – è l'accusa degli uomini di Putin – mettiamo in guardia gli Usa, i Paesi della Nato e i loro reparti ucraini. Le forze armate russe risponderanno in modo adeguato se ci dovesse essere un attacco alle truppe russe in Transnistria".

 

 

 

Secondo il governo moldavo, però, non risultano pressioni o infiltrazioni ucraine: al contrario, Chisnau accusa la Russia di voler gettare benzina sul fuoco creando il pretesto per qualche incidente. "Da qualche giorno - spiega il QN - aerei spia Nato pattugliano il confine tra Romania e Moldavia per monitorare i movimenti dei russi: operano a un Bombardier CL60 dell’esercito americano e a un Gulfstream E550 CAEW dell’Aeronautica militare italiana". 

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