Ucraina, il soldato italiano al fronte: "Il momento più drammatico"
Tra i soldati al fronte da ormai un anno nell'ambito della guerra in Ucraina c'è anche l'italiano Giorgio Nardini. Anche se quasi tutti i militari coinvolti nel conflitto, sia quelli giovani che quelli di mezz'età, sono di origine ucraina, non mancano alcuni volontari stranieri, come un ragazzino canadese e un italiano appunto. "Vengo dal Donbass, dopo mesi di trincea vicino a Lyman, anche sulla linea zero, a contatto con i russi", ha raccontato Nardini, 53 anni e originario del Viterbese, come riporta il Giornale.
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Quando è scoppiata la guerra, il 53enne viveva in Ucraina già da tempo. E in pochissimo tempo si è ritrovato con la casa distrutta dai missili. "Allora mi sono arruolato con la Legione internazionale. Ero anche nella base dei volontari stranieri vicino al confine polacco poi polverizzata dai bombardamenti russi", ha raccontato. Non nascondendo comunque una certa difficoltà: "In questi ultimi mesi nel Donbass è stata dura, molto dura e difficile da raccontare".
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"In trincea per giorni era un incubo. Se non venivi ammazzato dai russi rischiavi di perdere il controllo del corpo per il freddo. Non ti puoi muovere. Sei bloccato dentro una buca mentre bombardano di continuo - ha continuato Nardini -. È impressionante. Quando un carro armato ti tartassa con dieci cannonate di fila, la testa sembra che scoppi solo per il rumore delle esplosioni". Il volontario italiano ha confessato che il momento più drammatico è stato "quando un commilitone francese di 37 anni era uscito leggermente fuori dalla linea di trincea, neanche un metro, per garantire fuoco di copertura a dei ragazzi più giovani sotto tiro. Lo hanno ucciso davanti ai miei occhi".
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