Medvedev, "l'agonia dell'Ucraina. Come finirà"
L'Occidente sta solo prolungando l'agonia dell'Ucraina nella speranza di indebolire la Russia. Lo ha ribadito Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa e ormai trasformatosi in un anno da colomba del Cremlino a ultra-falco del regime. In un articolo sulla rivista 'Difesa nazionale', l'ex premier e presidente e braccio destro di Vladimir Putin ha osservato che la "giunta nazionalista" in Ucraina non durerebbe a lungo da sola, ma è tenuta in vita grazie alle armi occidentali. "L'Occidente - ha ammonito - prolunga artificialmente la sua agonia nella speranza che in questo modo sia possibile logorare e indebolire la Russia, il suo avversario geopolitico di lunga data e il più importante". Quando poi l'Ucraina diventerà inutile, l'abbandoneranno, ha avvertito Medvedev. "Questo è esattamente ciò che l'Occidente ha sempre fatto ma, a quanto pare, a Kiev non se sono ancora resi conto fino alla fine", ha aggiunto.
Quindi spazio alla propaganda interna: "L'industria della difesa consentirà alla Russia di respingere qualsiasi aggressione, le industrie di armi nazionali hanno ampliato la loro produzione e hanno studiato bene le armi nemiche", ha proseguito Medvedev secondo quanto riportato dall'agenzia Ria Novosti. "Il nostro complesso militare-industriale è in grado di produrre tutto il necessario per respingere e reprimere qualsiasi aggressione. Per prevenire anche il minimo rischio per la sicurezza e la sovranità della Russia e dei suoi alleati". Le imprese dell'industria della difesa, ha sottolineato, stanno lavorando senza intoppi, facendo fronte all'ordine di difesa dello stato, sebbene la produzione sia aumentata di dieci volte. "Ora l'industria della difesa del nostro Paese sta lavorando in modo tale che nessuna fornitura su larga scala di armi occidentali ai nostri nemici possa fornire un vantaggio sulla linea del confronto".
L'obiettivo, piche Kiev, sta diventando l'Occidente: gli Usa, la Nato, l'Unione europea. "La storia si ripete" e 80 anni dopo la battaglia di Stalingrado la Russia si trova di nuovo a confrontarsi "con un intero impero di diversi nemici", incalza ancora Medvedev. "Un anno dopo l'inizio dell'operazione militare speciale, nel febbraio 2023 abbiamo celebrato un'altra data molto importante nella nostra storia: l'80esimo anniversario della vittoria del popolo sovietico nella battaglia di Stalingrado, la principale battaglia del XX secolo, dopo la quale la disfatta definitiva delle forze hitleriane divenne inevitabile la storia si ripete. Ci troviamo di nuovo di fronte a un intero impero di nemici diversi: neonazisti ucraini ed europei, Stati Uniti, altri anglosassoni e i loro tirapiedi (circa mezzo centinaio di paesi)".