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Nato, scatta il protocollo "nuovo patto di difesa": cosa accadrà

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Mentre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite gli Stati Uniti hanno espresso scetticismo per il "piano di pace" cinese, parallelamente, scrive il Wall Street Journal, i leader di Gran Bretagna, Germania e Francia stanno lavorando a un piano che riguarda "l’architettura di sicurezza" post-bellica, un protocollo per un "nuovo patto di difesa". La proposta, che il premier britannico Sunak vorrebbe portare al summit Nato di luglio, appoggiata da Macron e Scholz, consiste in legami più stretti tra la Nato e l’Ucraina e in un accesso stabile e integrato alle armi avanzate occidentali. I tre leader ritengono che in questo modo si incoraggi Kiev ad avviare negoziati con Mosca anche se le truppe russe occupano ancora i territori ucraini. Lancerebbe il monito a Putin che la Nato è coinvolta nel lungo periodo. 

 

 

Come spiega Viviana Mazzari nella sua corrispondenza da New York per il Corriere, questo patto rivela anche i dubbi di alcuni Paesi europei sulla possibilità che Kiev riconquisti completamente Crimea e Donbass e l’idea che l’Occidente potrà appoggiare lo sforzo bellico per un tempo limitato. Intanto gli Stati Uniti, in coordinamento con il G7, hanno annunciato sanzioni su oltre 200 individui ed entità russe e di Paesi terzi, nei settori energetico, estrattivo, finanziario, industriale, militare (nella lista, si legge sul Corriere, anche un imprenditore svizzero-italiano, Walter Moretti); dazi su 100 prodotti russi come l’alluminio; restrizioni sull’export di semiconduttori contro 90 compagnie russe e di altri Paesi, inclusa la Cina

 

 

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