Russia, lo sfregio ai morti in Ucraina: interrotto il minuto di silenzio
Lo scontro tra la Russia e l'Ucraina si è consumato anche al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunito nel giorno dell’anniversario della guerra. Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, al termine del suo intervento ha chiesto ai presenti di osservare un minuto di silenzio, per ricordare le vittime. I ministri e gli ambasciatori riuniti intorno al tavolo si sono tutti alzati in piedi ad accezione di Vasily Nebenya. L’ambasciatore russo al Palazzo di Vetro ha interrotto battendo sul microfono per chiedere la parola. Alle Nazioni Uniti è calato gelo. Espressioni di tensione si sono notate sui volti di ministri e ambasciatori. Poi il russo Nebeya, rimandendo seduto, ha detto: "Ci alziamo in piedi per onorare la memoria di tutte le vittime di ciò che è accaduto in Ucraina, a partire dal 2014. Di tutti coloro che sono morti. Tutte le vite hanno un prezzo». Dopo di ché l’ambasciatore di Putin ha invitato i colleghi, esitanti, ad alzarsi per osservare il minuto di silenzio.
L'ambasciatore Vasily Nebenya aveva già detto all'Assemblea generale dell'Onu che la risoluzione di pace presentata dall'Ucraina non aiuterebbe a risolvere il conflitto. Ha definito la risoluzione parte dell'agenda "russofobica" dell'Occidente e ha esortato gli Stati membri a respingerla. "Gli ucraini non si sono ancora ripresi dai loro futili sogni di poter sconfiggere una potenza nucleare", ha detto Nebenzya. La risoluzione però è stata approvata con maggioranza di 141 voti su 193. Il documento invita la Russia a ritirarsi "incondizionatamente e immediatamente" dall’Ucraina per il raggiungimento, il prima possibile, di una pace "complessiva, giusta e duratura" nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Oltre 70 Paesi tra cui l’Italia hanno co-sponsorizzato la risoluzione presentata da Kiev. Sette i voti contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Nord Corea, Eritrea, Mali, Nicaragua). Ma la Cina, il Sudafrica, l’India e altri Paesi del Sud del mondo (per un totale di 32 voti) hanno continuato ad astenersi, sottolineando la loro distanza da quella che considerano una guerra dell’Occidente.