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Putin, la rivelazione del consulente: "Ecco quando è calato il gelo in sala"

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"Si è mostrato energico e rinvigorito": Evghenij Minchenko, consulente di Putin e direttore del Centro ricerche sulle élite politiche dell’Università di Mosca, ha parlato del discorso dello zar davanti all’Assemblea federale. Un evento di cui lui stesso avrebbe curato parte della comunicazione. Secondo lui, il presidente russo ha voluto lanciare un messaggio ben preciso: "Che siamo pronti a un lungo scontro con l’Occidente. Sia militare che economico. A mio avviso, come da lui più volte esplicitato, ha perso del tutto la fiducia verso i leader americani ed europei".

 

 

 

Parlando della presa dello zar sulle élite, Minchenko, intervistato dal Corriere della Sera, ha detto: "Penso che sia cresciuta nell’ultimo anno, proprio per via dell’Operazione militare speciale. Lui rimane il centro principale, l’autore di ogni decisione. La catena di comando con relative deleghe è molto corta". In merito alle voci su un possibile successore di Putin, il consulente è stato netto: "Non c’è alcuna ragione concreta per parlare di un successore di Putin. Per ora l’unico scenario ipotizzabile è una sua ricandidatura alle elezioni del 2024".

 

 

 

L'unico momento in cui sarebbe calato il gelo in sala durante il discorso dello zar sarebbe stato quando il presidente russo ha annunciato lo stop all’adesione della Russia al trattato New Start. A tal proposito Minchenko ha detto: "Dopo l’annuncio, non ho percepito un grande entusiasmo in sala. Certo, tutti hanno applaudito, alcuni si sono alzati in piedi. Ma non erano tanti, a essere sinceri. Quando si annunciano soluzioni di così grande portata, bisogna avere tempo per soppesare i pro e i contro. All’istante, non se ne sono rallegrati in molti perché è chiaro che si tratta del potenziale innesco di una nuova spirale di escalation, di un gesto simbolico. A mio avviso, un segnale molto preoccupante per tutti".

 

 

 

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