Ue, vietato TikTok in commissione: la Cina ci spia?
Tutti i dipendenti della Commissione Ue da oggi dovranno rimuovere l'app di Tik Tok dai dispositivi mobili aziendali e anche sui dispositivi personali registrati nel sistema degli apparati mobili della Commissione. Lo ha stabilito il board del corporate management della Commissione sollevando più di un dubbio. Perché se è vero che la decisione è stata presa per proteggere "i nostri colleghi e tutti coloro che lavorano qui nella Commissione", ponendo "un'attenzione molto forte alla cybersicurezza", come ha puntualizzato il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton; è altrettanto vero seppur non ammesso che l'Ue teme di essere spiata dalla Cina attraverso la sua diffusissima app.
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La decisione dell'Esecutivo dell'Ue fa infatti il paio con quella del governo federale americano: il presidente Joe Biden ha chiesto a fine dicembre a tutti i dipendenti di disinstallare l'app dagli smartphone usati per lavoro. Un'imposizione che arriva dopo le precedenti decisioni di diversi Stati (dall'Ohio al New Jersey) ma anche del Pentagono di vietare l'app. Il motivo? Le tante preoccupazioni di sicurezza nazionale. Che non fanno che crescere soprattutto dopo l'avvistamento - a abbattimento - di una serie di palloni-spia che sorvolavano il territorio del Nord America.
Secondo gli Stati Uniti, TikTok - e la società proprietaria ByteDance - potrebbero sfruttare il social installato su milioni di dispositivi per accedere ai dati personali dei cittadini americani, nonché - nel caso del governo federale - per accedere a informazioni riservate che transitano sui telefoni dei dipendenti. TikTok aveva risposto, attraverso le parole di un portavoce, descrivendo la decisione come "un gesto politico che non farà nulla per portare avanti gli interessi di sicurezza nazionale". Da parte sua la posizione ufficiale dell'Eurocamera è quella di monitore e valutare "tutte le possibili violazioni dei dati relative all'app e prenderanno in considerazione la valutazione della Commissione europea prima di formulare raccomandazioni alle autorità del Parlamento europeo". "Il Parlamento", puntualizza l'ufficio stampa del Pe "monitora costantemente le minacce e le azioni di sicurezza informatica che possono essere sfruttate per attacchi informatici contro il suo ambiente aziendale".
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