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Transnistria, "provocazione armata". Cosa sta per succedere

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Tornano a spirare fortissimi i venti di una guerra destinata ormai ad allargarsi militarmente rispetto alla "sola" Ucraina. Secondo il ministero della Difesa russo, Kiev starebbe preparando una "provocazione armata" contro la Transnistria, la regione separatista della confinante Moldavia controllata politicamente dai filo-russi.  

Secondo il Cremlino, il piano ucraino vedrebbe la partecipazione diretta di unità armate ucraine, compreso il battaglione Azov. "Secondo le informazioni disponibili, nel prossimo futuro il regime di Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria, che sarà condotta da unità delle sue forze armate, anche con il coinvolgimento dell'unità nazionalista di Azov", ha dichiarato il ministero della Difesa su Telegram, aggiungendo che il piano prevede di organizzare una presunta offensiva russa e per questo i "sabotatori" indosseranno uniformi militari dell'esercito di Mosca. 

Come sempre, in questi casi, la nebbia è fittissima e la contro-propaganda più che attiva. Il sospetto dei servizi segreti internazionali, infatti, è che sia Mosca stessa a voler prendere il controllo diretto della Transnistria per poi invadere la Moldavia, una delle "terre nostre" di cui Vladimir Putin ha parlato nei suoi ultimi discorsi evocando il ritorno all'"Impero sovietico" pre-1991. Non a caso, poche ore fa, il governo russo ha revocato il decreto del 2012 che in parte riconosceva la sovranità della Moldavia nell'ambito delle politiche sul futuro della stessa Transnistria.

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